Gioventù violenta: famiglie e magistratura troppo permissive

Ogni tanto, un sonoro NO avrebbe una valenza pedagogica. Invece si fa largo un giustificazionismo diffuso che ha rammollito la spina dorsale dei nostri ragazzi

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Una vertiginosa escalation della violenza giovanile solleciti interrogativi e analisi

Ad Abbiategrasso uno studente accoltella la professoressa,in classe, durante la lezione;  a Nola ( NA) un giovane di 19 anni, dopo aver litigato con la fidanzata, si mette in auto e in piazza Duomo, abbatte, come birilli, sette giovani, per smaltire la sua rabbia; a Roma un giovane, risultato positivo all’uso di cannabinoidi, tampona una utilitaria con una mamma e due bambini a bordo. Muore uno dei bimbi di cinque anni. Il ragazzo di Nola è libero, alla faccia di chi è stato investito. Probabilmente se la caverà con pochissimo. Il problema non è solamente la famiglia, ma sono anche i magistrati che applicano la legge in maniera leggera e superficiale. Chi commette un reato deve essere condannato subito a una pena equilibrata perché deve ridare il maltolto alla società. Ha fatto un danno e deve pagare in maniera veloce.

Hai fatto un danno agli altri? Devi rimediare al danno! In Italia non è così. I magistrati ripetono i comportamenti che i genitori hanno nei confronti dei figli: scusare sempre, coprire gli errori, giustificarli sempre, non ammettere mai gli errori che compiono. E la conseguenza è quella di avere una gioventù bruciata, una gioventù senza spina dorsale, liquida, insignificante, vuota, che di fronte al primo no da parte degli altri, da parte della società genera tragedie e reazioni violente. È diventato veramente difficile invitare i genitori per un confronto in merito alla educazione dei figli.  Le distanze sono sempre siderali. I propri figli sono sempre i migliori, i figli degli altri robaccia .Si è spesso inclini a caricare di responsabilità la scuola, come se fosse la causa di tutti i mali e di tutti gli errori che i figli commettono.  Perché uno degli sport più diffusi nell’ ambiente familiare è quello di caricare la scuola di tutta la fatica educativa, formativa e culturale. È molto comodo per tantissimi genitori che se ne stanno a perdere il tempo sui social invece di allenarsi al dialogo con i figli e sollecitarli allo studio.Eppure siamo tutti difettati e difettosi, con tanto da migliorare e da cambiare. Come sarebbe bello se tutti ammettessimo che facciamo parte di un cantiere sempre aperto, dove c’è da lavorare sodo, da stravolgere, da fare di noi stessi una bella umanità. Cari giovani, cari  ragazzi, non siate presuntuosi, non sentitevi arrivati. Mettetevi in discussione. Evitate tutto ciò che vi può portare a distruggere la vostra umanità. State lontano dalla dipendenza che non vi porta da nessuna parte: le dipendenze dalla droga, dall’ alcool, dal gioco d’ azzardo, dal sesso, dai social ecc.

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