Basta Saviano, il Sud ha bisogno di uomini forti e positivi in grado di promuovere svolte

Occorrono proposte nuove e intelligenti da calare nei territori degradati, come qualcuno già fa da tempo. Le profezie di sciagura non servono a niente

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Don Manganiello in uno dei campi di calcio del Centro Don Guanella di Scampia

Nel 1994, arrivato come parroco nel quartiere di Scampia, sentii forte la necessità di dare qualche risposta ai molteplici bisogni e criticità che colsi nella mia attività di monitoraggio e di lettura di quel territorio.

Uno dei progetti che misi in essere, e che tuttora mi vede impegnato in prima persona, fu l’ attività calcistica a cui diedi come nome “Oratorio don Guanella Scampia”. La mia preoccupazione era quella di offrire ai ragazzi la possibilità di avere a disposizione degli spazi attrezzati, belli, ben  curati, funzionali a far divertire i ragazzi e accompagnarli, attraverso il calcio, alla scoperta di relazioni e rapporti differenti da quei rapporti e relazioni tossiche e pericolose che la camorra propone e costruisce soprattutto in quell’area, con l’ obiettivo di dar vita all’ esercito di quella manovalanza , che controlla con tutti gli strumenti il territorio e  le attività e i progetti che quella parte di umanità mette in campo per costruire nella legalità il proprio quotidiano.

A fronte di tutto questo, l’ Associazione Oratorio don Guanella Calcio Scampia ha sposato questa missione, quella di accompagnare i tanti figli di camorristi a convincersi che essi non sono condannati a diventare camorristi come i loro padri. C’è una possibilità di cambiamento, c’è possibilità di redenzione, nonostante Saviano sbandieri  ai quattro venti che il cambiamento non è possibile. Saviano racconta solamente il male, per Napoli e provincia non c’è possibilità di cambiamento secondo la sua inappellabile “sentenza”. Il suo è un racconto  senza speranza, non c’è possibilità di salvezza. In certi contesti il pessimismo e il negativo espressi come una dimensione e cifra del reale non contribuiscono a un percorso di salvezza. Nei contesti difficili, degradati, feriti dalla criminalità organizzata, c’è bisogno di chi porta proposte positive, c’è bisogno di chi scorge e indica la presenza nel tessuto umano presenze e segni di riscatto e di voglia di reagire. È ovvio che chi vive in quei contesti si rende conto delle tante difficoltà che ci sono, ma per questo le prova tutte sul piano culturale, sportivo, politico, della solidarietà e della legalità. E Napoli, il Sud hanno bisogno di questi uomini e donne coraggiosi e  tenaci.

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