La Costituzione, le riforme e il necessario concorso dei cittadini

La legge fondamentalec dello Stato, nata dopo un percorso di immane dolore e sofferenza,  è viva, ha un cuore pulsante, emana la sua energia ogni qualvolta ci sono in ballo diritti, doveri civici, libertà da difendere. E bene fa Il Presidente Mattarella a ricordare quanto sia importante rinvigorire con nuova linfa lo spirito civico e il senso di un destino comune

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Il presidente Mattarella garante della nostra Costituzione e della coesione civile degli italiani

L’edizione 2024 di Civil Week, la manifestazione milanese che promuove il senso civico e i valori di cittadinanza attiva nel solco dei valori espressi nella Costituzione, conferma l’urgenza di una nuova stagione di partecipazione dei cittadini alla vita delle comunità.

I princìpi della nostra Carta non sono soggetti alle leggi della fisica, alla curva del tempo, né alle tendenze o ai nefasti effetti di un malinteso progresso, ma non è neanche una tavola di marmo eretta all’interno delle nostre coscienze. È un organismo vivo, pulsante, che si muove nelle condotte individuali e collettive, l’humus invisibile che alimenta una comunità fatta di persone diverse che si muovono sullo stesso piano.

Il crescente dibattito politico sulla proposta di riforma dell’ordinamento costituzionale, per quanto riguarda l’elezione del presidente del Consiglio, ha riacceso l’interesse nel Paese attorno all’attualità della nostra Carta, registrandosi un desiderio di discussione pubblica, di ascolto sui temi istituzionali. La classe politica dovrà rendersi conto che ogni ipotesi di riforma costituzionale non può risolversi nel dibattito parlamentare, ma esige il coinvolgimento dei cittadini, in particolare delle giovani generazioni che sono ansiose di un nuovo protagonismo, fatto di mobilitazione e cittadinanza attiva.

La Costituzione, in particolare nella sua prima parte, ha una sua forza intrinseca, dilatante, rincorre e anticipa allo stesso tempo le profonde trasformazioni sociali, giuridiche ed economiche del nostro tempo, ha una portata entropica che non conosce limiti. Questa capacità di tracciare il futuro prima che esso si realizzi è frutto di una visione e di una lungimiranza che nei nostri padri costituenti si mostrò oltre ogni aspetto contingente e, ancora oggi, è insuperata.

Il Presidente Mattarella non si stanca di ripetere, in ogni occasioni d’incontro con studenti e comunità del territorio, quanto sia importante rinvigorire con nuova linfa lo spirito civico e il senso di un destino comune che pervade ogni singolo articolo della nostra Costituzione. Da quel testo traspare ancora la voglia e il coraggio di un cammino da percorrere, fatto d’insidie, pericoli, ma anche di nuove opportunità, nuove occasioni per rendere la nostra comunità più coesa, più giusta e solidale. Più di ogni altra cosa conta lo spirito costituente, anche in occasioni di dibattiti divisivi, come quello cui assistiamo, in occasione di proposte di riforma radicale dell’ordinamento della Repubblica. Nessuna delle parti in gioco deve perdere di vista il bene comune, l’efficienza delle istituzioni al servizio dei cittadini e la capacità di adeguare il funzionamento degli organi costituzionali alle sfide epocali che attendono il nostro Paese, in un clima di piena condivisione.

Su questo punto il Presidente Mattarella ha auspicato un coinvolgimento ampio della popolazione, perché è esattamente quello di cui ha bisogno la nostra Carta per accompagnare il percorso di modernizzazione dell’Italia; ha bisogno che se ne parli, che induca a comportamenti individuali e collettivi virtuosi.

Non c’è testo o codice di legge che il legislatore non possa mandare al macero, ma la nostra Costituzione, nato dopo un percorso di immane dolore e sofferenza,  è viva, ha un cuore pulsante, emana la sua energia ogni qualvolta ci sono in ballo diritti, doveri civici, libertà da difendere, nelle piazze, nelle scuole, nelle Università, sui luoghi del lavoro. E quando non è rispettata, diventa monito e ammonimento severo, chiede rispetto e attenzione.

 

 

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