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Roberto Gaudioso, so’ llengue ammiscate se con l’orecchio / ne tiri una nun se sbrogliano arravugliate

Traduttore e ricercatore presso l’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”, le sue ricerche comprendono la poesia moderna e contemporanea in lingue africane (kerebe, shona, swahili congolese e tanzaniano), la traduzione letteraria, l’estetica e l’ermeneutica del testo.

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Roberto Gaudioso è poeta, traduttore e ricercatore; presso l’Università degli studi di Napoli “L’Orientale” insegna letteratura swahili, culture e lingue bantu. Le sue ricerche comprendono la poesia moderna e contemporanea (orale e scritta) in lingue africane (kerebe, shona, swahili congolese e tanzaniano), la traduzione letteraria, l’estetica e l’ermeneutica del testo. Ha dedicato gran parte della ricerca accademica al poeta e filosofo kerebe di lingua swahili Euphrase Kezilahabi. Come poeta, Roberto Lumuli Gaudioso, oltre a pubblicare diverse raccolte di poesie, ha lavorato con diversi artisti, per esempio con Emanuele Gregolin ha pubblicato un libretto d’arte DNA (Osnago 2012, Pulcinoelefante) e con Mariangela Levita ha dato vita ad attraverso di te, un progetto dal quale sono nati un quaderno di lavoro (poesie e tavole), uno site-specific e un video d’arte. Ha pubblicato Squittii. Versi illeggibili per tutti e nessuno (Terre d’Ulivi 2025), da cui sono tratti tutti i testi che seguono. La presente raccolta poetica è oggetto di sperimentazione musicale, col musicista Michele Perrone.

 

 

I

non ho versi per celebrare

la tua intimità coccolarla

non avrò cura di te

attraverso graffio

come l’onda la roccia

 

 

II

damu nzito kuliko maji[1]

ma l’onne r’‘o mare m’hanno arravugliate[2]

e il rombo che sentivo capovolgendomi

so’ llengue ammiscate[3] se con l’orecchio

ne tiri una nun se sbrogliano arravugliate

damu nzito kuliko maji

allora perché il mare ha fracassato ossa

s’è preso il sangue e la voce mia?

maji nzito kuliko damu

otri d’acqua dio fracassò legno e spalle

semenza ammiscata sprufunnata

dimenticare sì ma non vi scorderete

perché ogni pesce avrà la mia carne

 

 

III.

mischiare le carni

nonostante la paura

per paura mischiare

se non ci fosse altro

tempo per questo morso

trasloco ossa e pensieri

t’amo poco ortodosso

poco legale tra poco

una mattina qualunque

kwa kwa kwa

il bussare degli ufficiali

una sera qualunque

i ricatti dei disperati

così poco corruttibile

carne alla carne la tua tua

la mia mia allo schiaffo

così corruttibile alla tratta

le mie idee illegali

alla tua ideologia

di parole lapide

della mia carne

della mia voglia

trasloco la lingua

nella tua bocca

morso o non morso

mischiare le carni

nonostante e per paura

oggi non sia oggi

 

 

IV.

il mio sistema immunitario un’insidia è

per il mondo lo disintegro pian piano

un rivolo magmatico scava vene e arterie

che goccia a goccia il mare si faccia sangue

la terra carne roccia ossa atmosfera respiro

tradurre per me in me non senza eruzioni

e bradisismi perdono resto noncolpevole

con la mia colpa viva un tempo arriverà

a spazzar via le distanze io il mondo

 

 

V.

* Ascolta questa poesia in Poesia in Concerto: https://www.youtube.com/watch?v=hr_91t5Mk4A

 

la mia carne transfigura

la luna in terra oscura

la mia lingua solca

come aratro zolla a zolla

rostro sul tuo petto

kifo kinamaanisha maisha[4]

voz da la tierra[5]

kilio[6] de sangre[7]

risuonano nelle mie braccia

mwanadamu udongo mwekundu

ulimi unasikiliza[8]

il timpano suona come un tamburo

prima di perdersi nel vento

sangre y tierra contra luz y viento[9]

pengine[10] agua y luz una tumba[11]

la mia lingua lecca sale e sangue

d’un mare già increspato

ricompone amore e morte

kumbukumbu inachakarisha upepo[12]

squarciato per un attimo poi racchiuso

ndani ya msitu uliofungama[13]

d’alberi e cemento: la palabra[14]

lililotamkwa[15] dalle tue labbra

eretta come insolente torre

la tuya y la mía

la mía y la tuya

sangre[16] spumeggia

matamanio yaliyo ladha[17]

negli anfratti della mia carne

voz[18] inapanda kama mori[19]

s’infrange graffiando la roccia

kisichobadilika kimekufa[20]

mare inquieto l’orizzonte

roccia e corrente io

 


[1] Proverbio swahili “il sangue è più pesante dell’acqua” (più o meno corrispettivo del nostro “il sangue non è acqua”). Questo proverbio si ripete due volte, la terza volta è capovolto “maji nzito kuliko damu” ovvero “l’acqua è più pesante del sangue”.

[2]  Napoletano: Ma le onde del mare mi hanno avvolto.

[3]  Napoletano: sono lingue mischiate.

[4]  Swahili: la morte dà significato alla vita.

[5]  Spagnolo: voce dalla terra.

[6] Swahili: suono flebile, lamento, lamento di lutto, lutto.

[7]  Spagnolo: di sangue.

[8]   Swahili: l’uomo è terra rossa/la lingua ascolta.

[9]   Spagnolo: sangue e terra contro luce e vento.

[10]  Swahili: oppure, altrove, d’altra parte.

[11]  Spagnolo: acqua e luce una tomba.

[12]  Swahili: (diverse traduzioni possibili) 1) I ricordi stormiscono il vento 2) il vento fruscia di ricordi 3) la memoria sibila il vento 4) la memoria spaventa il vento.

[13] Swahili: nella foresta che s’infittisce.

[14]  Spagnolo: la parola.

[15]   Swahili: che è stata pronunciata.

[16]   Spagnolo: il tuo e il mio/il mio e il tuo/sangue

[17]   Swahili: assaporante desiderio.

[18]  Spagnolo: la voce

[19] Swahili: mori è un eccitamento, si usa per connotare un sentimento forte di desiderio e di rabbia quasi estatico. La forma è ricavata dalla danza saltellante dei Masai.

[20]   Swahili: ciò che non cambia è morto.

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