Quando la comunicazione colta si vota al complotto

La convinzione generale che il complottismo riguardi solo gente ignorante e facile da persuadere è fondata ma regge fino ad un certo punto

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Da qualche mese è ripartita la chiacchiera gomblottista per illuminarci dei tanti contagi Covid e sull’epidemia di polmonite in Cina “che dilagherà in tutto il mondo, perché…

Leo Facco

Il più grande produttore di complotti web d’Italia è un certo Leo Facco, noto anche come Facco il Folle, ex giornalista che a partire dal 2010 ha iniziato a diffondere varie teorie di complotto sul web. Per capire di cosa tratta il personaggio è sufficiente pensare a qualcosa che vada decentemente o funzionicchi in Italia, ed ecco ci trovate subito un articolo o una sua crociata contro… Le sue teorie spaziano dai vaccini sul Covid, passando per le carte di credito, per le stragi di Stato, per il nuovo ordine mondiale, insomma è il tipo che trova un complotti di forze oscure in un qualsiasi ambito sociale, politico o economico, ovviamente il tutto confortato da presunte prove ed evidenze che a volte appaiono plausibili, molte altre invece totalmente inaccettabili anche a uno che è poco meno che imbecille.

Un amico psichiatra mi dice che in genere sotto questa ricerca di trame e cospirazioni c’è a volte un disturbo della personalità quando non addirittura psicopatie o nature deliranti; fatto sta che Facco ha un sèguito di migliaia di persone, e per il fatto che pare campi di questo mi assale il poco vago dubbio che non sia un pazzo ma solo un furbacchione che ha trovato un modo per sbarcare il lunario… Tuttavia i suoi contenuti sono spesso condivisi e commentati da gente ingenua che crede a quel che scrive, ma anche da persone colte e professionisti che contribuiscono a diffondere con i loro commenti sensati la disinformazione sul web, per cui la convinzione generale che il complottismo riguardi solo gente ignorante e facile da persuadere, è fondata ma regge fino ad un certo punto.

Ma cosa spinge una persona colta a abbracciare credenze controverse, a volte ridicole (vedi la Terra piatta a forma di pizza Margherita!) e spesso contro ogni indiscutibile prova scientifica?

Qui si innestano vari convincimenti al riguardo e senza scomodare personaggi internazionali come Michael Shermer, fondatore della rivista Skeptic, Richard Dawkins, biologo evolutivo e il simpatico e compianto James Randi, mago, scettico supremo e…mortificatore di tutti i presunti detentori di superpoteri (compreso quell’Uri Geller che girava il mondo piegando cucchiaini), che hanno dedicato la vita a smantellare inganni paranormali e teorie complottiste, in Italia siamo ben messi con una squadra di ricercatori e scettici come Piergiorgio Odifreddi, matematico e divulgatore scientifico, Massimo Polidoro, Fondatore del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), Giovanni Fasanella, giornalista e saggista, e tanti altri che hanno affrontato temi legati alle teorie del complotto in vari ambiti, senza dimenticare il grande Piero Angela.

Piergiorgio Odifreddi

Tentando di fare una estrema sintesi dei tanti scritti di questi ricercatori, una possibile spiegazione risiede nella natura umana di cercare significati più profondi dietro gli eventi apparentemente misteriosi. Le persone colte, avendo una maggiore accessibilità a informazioni complesse e una capacità critica più sviluppata, potrebbero trovare allettante il cercare connessioni nascoste e schemi dietro gli avvenimenti globali. In alcuni casi, la mancanza di fiducia nelle Istituzioni può giocare un ruolo significativo: individui colti potrebbero sviluppare un senso di alienazione o sfiducia verso le autorità tradizionali, spingendoli a cercare spiegazioni alternative al di fuori del mainstream. Questo senso di alienazione può essere alimentato da eventi storici, scandali politici o crisi globali che minano la fiducia nel sistema esistente.

Le persone colte sono spesso attratte dalle teorie del complotto perché queste offrono una spiegazione semplice e lineare a eventi complessi e poi, non è assolutamente detto che una persona colta non possa essere anche -dal punto di vista delle dinamiche sociali- un’ingenua che trovi in una teoria del complotto, ordita da un gruppo di persone malvagie, la spiegazione del perché il proprio mondo non giri secondo le proprie logiche ed aspettative facendolo sentire impotente e frustrato.

Il desiderio di sentirsi parte di una comunità o di avere un senso di controllo può essere un altro fattore determinante. Abbracciare teorie del complotto offre a individui colti l’opportunità di connettersi con altri che condividono le stesse credenze, creando una rete di sostegno sociale che potrebbe mancare altrove. In un mondo complesso e spesso spaventoso, il ricorso a narrazioni semplificate e rassicuranti può essere un modo per affrontare l’incertezza…

Per mia cultura ho sempre cercato di comprendere le originalità e/o stramberie altrui, pur essendo un convinto scientista che ritiene vero solo ciò che è possibile dimostrare, per cui mi astengo sempre da facili battute o prese in giro verso gente che a volte ha anche ruoli nella società… ma devo confessare che la meraviglia e lo sbigottimento sono stati anche per me dietro l’angolo quando con mia grande sorpresa una persona che conoscevo da almeno 30 anni, che stimo per aver fatto anni di lavoro insieme a fine 2021 mi ha cominciato a parlare della macchinazione americana sul falso viaggio sulla Luna e della antica frode della Terra a palla. Attonito da quella incredibile rivelazione di un uomo che ero certo di conoscere, sicuramente avevo un’espressione tipo “ma che cacchio stai dicendo?”, e lui interpretando la mia perplessità taciuta mi ha steso con una domanda alla quale ho saputo solo sgranare gli occhi: “ma tu hai prove personali che la Terra sia tonda? Per caso sei stato a 400 km sulla Stazione spaziale -ammesso che non sia solo un modellino per film- ad ammirare ‘sta grande palla azzurra?”… E cosa vuoi rispondere? se fossi stato l’8 luglio 2011 sull’ultimo Shuttle, avrei saputo cosa dire.

Carlo De Sio

Laurea in Scienze Politiche ed Economiche, Master in Psicologia sociale e P.R, ha lavorato nella Comunicazione d’impresa e nelle Relazioni Pubbliche per oltre 40 anni; dal 2015 è impegnato in attività di Lobbying indipendente in Italia e all’estero. Ha fatto parte dei direttivi di Organismi nazionali quali ACPI-Milano, FERPI-Milano e Confindustria. E’ iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1999

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