Nunzia Mazzei, insegnante di francese, traduttrice ed editor, si è affermata nel panorama letterario italiano con il racconto Sette lunghi anni presente nell’antologia Racconti Campani (2020) e il romanzo di formazione Il senso delle cose (2023). Ha curato l’edizione italiana del romanzo La fine di Mame baby della drammaturga e scrittrice francese Gaël Octavia. Scrivere, per lei, è un’esigenza scoperta di recente che le ha permesso di compensare quel sentimento di incompletezza provato nel corso degli anni. «La scrittura è come un’ossessione», spiega, «sento il bisogno di scrivere, sento le storie come una bolla d’acqua dentro di me». E anche la storia di Filippo, protagonista del suo romanzo Solo dieci minuti, prometto, nasce dal bisogno di raccontare una realtà spaventosa, quella del femminicidio. La scelta singolare di trattare l’argomento dal punto di vista del carnefice non è solo coraggiosa, è anche un modo per indagare la psiche umana con tutte le sue fragilità e le sue contraddizioni. Immedesimarsi in questo protagonista è stato difficile all’inizio, poi è riuscita a entrare nel personaggio perché, come ha affermato l’autrice, anche quando smette di scrivere, continua a pensarci «come se la dimensione della scrittura e la mia realtà camminassero su due strade parallele». Continua: «Non mi è stato difficile, poi, ragionare come lui, anche se è stata un’esperienza molto forte». Questo romanzo non è pensato per le donne, Nunzia Mazzei vorrebbe che arrivasse in primis agli uomini affinché possano comprendere il retaggio culturale di cui sono figli dove la donna è oggetto di possessione e non un essere a sé. Per contro, le donne possono leggere in queste pagine quelle relazioni tossiche da cui scappare. Parlando di questa emergenza sociale, Mazzei spiega che bisogna partire dalle scuole con un’educazione sentimentale e affettiva, per questo desidera che il suo libro arrivi nelle aule scolastiche. Tante sono le tragedie nella quale le donne sono vittime di violenza. In particolare, Nunzia Mazzei si è sentita colpita dalle vicende di Giulia Tramontano e Giulia Cecchetin avvenute nel 2023. La sua protagonista femminile (Nora) vive, infatti, in un nucleo familiare ispirato a quello di Giulia Cecchetin. Altro aspetto interessante è Napoli, città eletta come background della storia: il professore Vincenzo Salerno, nel corso di un recente incontro con l’autrice, coordinato con la giornalista Barbara Cangiano, evidenzia la porosità partenopea descritta da Rea nel saggio Le due Napoli che si evince anche tra queste pagine. Quest’opera ha ancora una volta sottolineato l’importanza della letteratura, strumento di analisi dei nostri tempi attraverso libri che trattano tematiche attuali quali la violenza di genere, un’emergenza sociale che merita sempre più attenzione. Solo dieci minuti, prometto è un libro di cui bisognerebbe incoraggiare la lettura non solo per lo stile rapido e fotografico, quindi di impatto, ma soprattutto per riflettere su quanto l’uomo sia carnefice e vittima allo stesso tempo del patriarcato interiorizzato.
Nunzia Mazzei, Solo dieci minuti, prometto, Marlin