Nell’inquietudine dei sogni spuntano i poeti e raccontano, interrogando e stupendo

Tra reale e verosimile, i grandi autori di straordinari versi bussano alla porta di un regista e drammaturgo che li accoglie e li fa parlare

Tempo di lettura 1 minuto

Alla vigilia di rassegne ed eventi culturali estivi, alcuni poeti in libera uscita sono venuti a bussare alla mia porta. Un sogno, un incubo, una “stranezza”? Non so.

Il Grillo D’Annunziò l’alba.
“Bene non Fo di certo!” Grida Leo, Marinettando la scuola.
Come ogni mattina svegliandosi ha mangiato due uova alla Cocteau.
“Bo… , no!”, dice intanto Fortini.
“Non gridare; Kant, piuttosto”.
“Che Kant e Kant, su le Mann.”
Intanto, Guerra Tonino col cuore che Sangui-neti e la Penna senza più inchiostro, passa giorni Sereni coi Caproni.
“Luzi, Luzi sento odor di Bertoluzzi”.
Mentre il Gatto Sbarbaro, Soffici Soffici fa le fusa sui Govoni, Pavese, giovane Quasi-a-modo, tira sassi ai Sini-s-galli.
E che dire, poi, di Orelli che schiaccia il suo Pasolini quotidiano dopo aver mangiato uno squisito gelato al cioccolato con tanta panna Monta-le.
È davvero un gran Zanzotto, di certo non basta un Giudice per mettere tutti alla Porta.
“Intanto, Raboni-sce Rosselli che è rimasto quasi completamente Calvino”.
Ora, signori miei, non resta che da vedere come si comporta Moravia mentre si concede un piccolo Brecht.
Proust è ancora “alla ricerca del tempo perduto” mentre il Pirlandello va a letto con la Figliastra. “Cosi è (se vi pare)”. Incubi notturni, Novalis Novalis.
“Mi scappa la Kafka” dice Dino Edison il poeta elettrico, mentre suona la Campana.
“Ma non era il postino di Neruda che suonava sempre due volte?”
“Non ci posso credere; è la Merini che ha liberato nel cielo due colombi e un Rondoni”.
“Che Petito, che Petito che tengo” dice Viviani all’oste don Eduardo mentre ordina un Ruccello Silvestri arrosto ed un Moscato d’annata ’80.
“Santanelli, aiutaci tu! ‘Cca’ nun c’’a facimme ‘cchiù”, il pubblico mormora e butta sul palco Petrolini. Cangiullo si scansa e Balla una tarantella di Donizetti.
“Siamo al Verdi! Sono finiti tutti i Puccini adesso non c’è rimasto che la Caritas”
Monta-nelli- la rabbia, la popolazione è pronta a far Eco a chi predica la Rivoluzione.
De Simone solfeggiando sotto il Pergolesi sussurra:
“Rosso di San Secondo, salva questo pazzo mondo/
Vergine del Caravaggio assistici con gran coraggio/
a tutti noi/
a essa e a iss’/
ora pro nobis”.

Pasquale De Cristofaro

Regista e pedagogo teatrale, ha diretto le rassegne, Teatro della Notte e Corponovecento. Ha insegnato in qualità di docente a contratto presso Università e Conservatori, attualmente insegna Storia del Teatro nell’indirizzo di Sperimentazione Teatro del Liceo Artistico di Salerno ed è coordinatore didattico di una scuola di alta formazione teatrale nelle Marche. Ha diretto molti spettacoli nei maggiori teatri italiani e pubblicato vari libri sul teatro del novecento.

Previous Story

“Anima mia”? No, proprio non si addice al cane

Next Story

«Finalmente si attua il diritto costituzionale alla cura»