IoSono, basta violenza sulle donne. Mostra-appello di Calabrese e Loffredo in Campania

Presso l'Archivio di Stato di Salerno, l’iniziativa “Immagine Donna” prenderà il via il 17 febbraio 2024, alle ore 11:30, nella sede di Largo Abate Conforti, 7, con l’inaugurazione della Mostra del pittore Pietro Loffredo e del fotografo Nando Calabrese, in collaborazione con l’Associazione TempoLibero

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Una foro esposta nella mostra-appello di Salerno

L’Archivio di Stato di Salerno, nell’ambito della propria attività divulgativa, a partire dal mese di febbraio 2024, ospiterà una serie di eventi e mostre volti a focalizzare la condizione della donna o a rendere omaggio a figure femminili di spicco. L’iniziativa “Immagine Donna”, che si dipanerà in alcuni appuntamenti emblematici, prenderà il via il domani 17 febbraio 2024, alle ore 11:30, nella sede di Largo Abate Conforti, 7, con l’inaugurazione della Mostra, IoSono, del pittore Pietro Loffredo e del fotografo Nando Calabrese, in collaborazione con l’Associazione TempoLibero. La mostra-appello si inserisce nel progetto complessivo dell’Archivio di realizzare un focus sulla condizione femminile.  In occasione dell’inaugurazione Pietro Loffredo e Nando Calabrese incontreranno il pubblico: sarà un’occasione per parlare di donne e di problematiche inerenti l’emancipazione femminile in tutti i campi e delle resistenze sociali e culturali che essa incontra.

Quando Nando Calabrese e Pietro Loffredo, soci di Tempolibero e molto attivi sulla scena artistica e culturale, mi hanno parlato di que­sto loro progetto, ho subito capito che era in linea con la mission della nostra associazione e che poteva rappresentare per tutti noi un mo­mento di condivisione e di crescita su tematiche sempre più urgenti ed impellenti. La violenza sulle donne, i femminicidi, le discriminazioni di genere sono temi di cui si parla tanto, a cui tante attività sono dedicate ma che, purtroppo, vedono ancora numerosi nodi irrisolti. Uno scenario che ci preoccupa e ci inquieta rispetto al quale “l’azione” dei due autori appare – a mio avviso – una proposta che senza la pretesa di essere salvifica o risolutiva si limita (ma il limite in questo caso non appare una limitazione) ad una denuncia fortissima, capace di captare l’attenzione fortemente e, con ironia tutta napoletana, instaurare una sottile polemi­ca con chi, di fatto, le donne non le protegge.

IO SONO diventa allora una galleria di volti diversissimi tra loro, che – ad eccezione della nota faccia di Antonella Stefanucci, “ma­drina” dell’iniziativa e nostra socia – appartengono a donne comuni, professioniste, operaie, casalinghe. Volti non necessariamente belli o alla moda, volti che reclamano di esistere, che, nella loro assoluta normalità, rivendicano quel diritto ad essere tutelato che è di ogni essere vivente. Nelle fotografie di Nando Calabrese si avverte tutta la tensione e la drammaticità della questione: non donne patinate o ritoccate per apparire più belle, non donne da copertina ma volti pre­occupati, inquieti, in pericolo. Gli sguardi penetranti e talvolta cerchia­ti, stanchi, affaticati scavano nell’animo di chi guarda queste foto e sembrano invocare quel diritto ad esistere condensato nel titolo. Ad alleviare la drammaticità di queste immagini, realizzate in un bianco e nero “lacerante”, l’intervento pittorico di Pietro Loffredo, artista che nel suo percorso ha indagato a lungo il mondo della scaramanzia di tutto il mondo per trarne un insegnamento fondamentale: non basta!

Il valore consolatorio ed illusorio di questa pratica tanto diffusa non è sufficiente a diventare protezione, aiuto. E allora, ironicamente ma non senza un velato disappunto, l’artista interviene interrompendo il bianco e nero delle foto e “squarciandolo” con un rosso evocativo, violento, problematico, quasi a voler porgere a queste donne un suo segno di aiuto, un’ultima chance in veste di fortuna che, provocatoria­mente, altro non è che un appello per politiche più incisive. Ne risulta una mostra essenziale, priva di orpelli, quasi scarna per la precisa volontà di essere tale. Come se si volesse affermare che dinanzi alle troppe parole, ai troppi proclami, alle troppe promesse… le donne sono e restano sole in un mondo che produce femminicidi ad un ritmo davvero insostenibile.

L’associazione TempoLibero, che presiedo, non è nuova ad ini­ziative sulle tematiche femminili: propose, unica a Napoli e nel Sud Italia lo spettacolo di Cristina Comencini “Libere” e ha devoluto i con­tributi offerti per la rappresentazione ad una associazione che si batte per la tutela delle donne. Anche il recente calendario 2021, realizzato sempre da Nando Calabrese con la direzione artistica di Pietro Loffre­do, ha visto socie e soci prestare il proprio volto per lanciare un mes­saggio contro la violenza sulle donne. In occasione dell’inaugurazione della mostra IO SONO prevediamo una performance in cui i due autori, con il pubblico e le socie del nostro sodalizio, predisporranno i mate­riali per il calendario dell’associazione 2024. Un calendario da tavolo affinché sulle nostre scrivanie, per un intero anno, resti un monito: le donne vanno tutelate.

 

 

 

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