
La tensione che a poco a poco si genera riguarda la difficoltà di intravedere la fine della storia, prima dell’ultima pagina, dove si compie un rito di dissacrazione politico-istituzionale. Una ribellione contro il potere di un piccolo imprenditore che deve soggiacere alle conseguenze della crisi della propria banca, chiamando in causa i controllori. “Io sono tornata” è infatti riferita alla crisi bancaria, minaccia mai scongiurata nello scenario economico-sociale, della quale si auspica un trattamento più efficace, cioè più rispettoso del risparmiatore rispetto a quello assicurato fino ad oggi dalle autorità preposte.