Nel libro "Un regno di ciechi senza doni" ci sono, a detta dell’autore, quattro fili che s’intrecciano: la trama shakespeariana, il fare teatro con elementi fisici e simbolici, il meta-poetico, la sua autobiografia. Al centro c’è la Storia, con le sue ossessioni:
Matsumoto Seichō. si rivela un grande e inossidabile maestro del noir. Il suo linguaggio è semplice ma cattura i lettori, che restano intricati nella sua spirale.
Un romanzo che a distanza di anni non ha perso il suo fascino. Uno di quei libri, in breve, che bisogna assolutamente leggere
Per una figura tra le più rilevanti della poesia di ricerca del secondo Novecento, Anterem ha realizzato un progetto che ha come genesi la composizione di una raccolta delle sue più efficaci opere di poesia, scandite in diverse sezioni, corrispondenti alle
