Se il linguaggio della poesia deve essere oscuro, quello della raccolta poetica di Giampaolo De Pietro è una stratificazione notturna di moti ondulatori e sussultori
Il libro si presta a una discesa negli inferi della memoria dei ricordi e della malinconia. Quando è arte, la letteratura non può che essere nostalgia
Nel libro "Un regno di ciechi senza doni" ci sono, a detta dell’autore, quattro fili che s’intrecciano: la trama shakespeariana, il fare teatro con elementi fisici e simbolici, il meta-poetico, la sua autobiografia. Al centro c’è la Storia, con le sue ossessioni:
Matsumoto Seichō. si rivela un grande e inossidabile maestro del noir. Il suo linguaggio è semplice ma cattura i lettori, che restano intricati nella sua spirale.