Una scrittura di una musicalità ossessiva e riflessiva degna di un maestro, che invita il lettore a uno stato d’incantamento perché non solo leggiamo le vicende dei protagonisti, ma leggiamo noi stessi presi da un senso claustrofobico che non ci permette una
Il romanzo di Viola Ardone conquista e tiene incollati alle pagine del libro. La trasposizione sul piccolo schermo, invece, piega la trama al mezzo audiovisivo senza esaltare la narrazione letteraria. Probabilmente, per apprezzare entrambe le opere, si dovrebbe guardare prima il film
La videorecensione al libro di Massimiliano Amato sul giallo della sparizione del primo cittadino di Battipaglia, Lorenzo Rago, nei primi anni Cinquanta: uno degli eventi più sconvolgenti degli anni della ricostruzione, con la nostra democrazia ancora fragilissima, soprattutto nel Sud, e con
Il libro di Conrad è immortale: la metafora della navigazione si accosta all’esigenza, da parte di chi sta per diventare adulto, di trovare conferme, di sentire che il proprio tempo non è sprecato. È un vero promemoria dello scrittore ai suoi lettori:
