A cento anni dalla nascita di don Lorenzo Milani appare oggi più che mai necessario imparare a riconoscere e raccogliere l’eredità che il priore di Barbiana ci ha lasciato. Si tratta di una figura controversa, molto amata dai laici e non credenti, nonostante il suo ruolo. Il rapporto con la chiesa a tratti conflittuale e sempre complesso, l’ha reso ancor di più una personalità dal fascino e dalla complessità enorme.
La scuola popolare di don Milani è, prima di tutto, un esperimento didattico, una sfida culturale, un luogo dove tutti possono imparare qualsiasi cosa da chiunque passi per Barbiana, anche solo in visita. Severo, integerrimo ma anche dolce e accogliente, don Milani ha rappresentato per il mondo della scuola un turning point inevitabile, una presa di coscienza generale, postuma sicuramente e ancora attualissima. La sua eredità consiste non solo nel costruire una scuola inclusiva e aperta davvero a tutti, ma soprattutto nell’esercizio potente e costante di un senso critico capace di interpretare le cose del mondo in maniera lucida e rimanendo sempre fedeli alla propria coscienza.
Dall’infanzia alla conversione, fino agli anni di Barbiana, la vita di don Milani è stata pregna di interrogativi, conflitti, lotte e parole scritte e fatte circolare per smuovere coscienze e raccontare le verità innegabili di un mondo che attraversava, in quegli anni come in questi, profondi cambiamenti e lacerazioni politiche e sociali.
Tra i suoi scritti, alcuni più degli altri rappresentano dei punti di riferimento imprescindibili quando si discute di educazione e giovani, di scuola e inclusività. Le Esperienze Pastorali, in cui racconta la difficile realtà relativa alle comunità che gli venivano affidate, la lettera “L’obbedienza non è più una virtù” con cui si schierò contro i cappellani militari che tacciavano di viltà gli obiettori di coscienza che si opponevano al servizio militare, la Lettera a una professoressa con cui don Milani punta il dito contro un sistema educativo che non tiene conto degli ultimi e agevola solo alcuni, rimangono tra le opere sociali e sociologiche più incisive e complesse del secolo scorso.
“Educazione, Pace, Giustizia Sociale. Sui passi di don Lorenzo Milani” (“Education, Peace, Social Justice. In the footsteps of don Lorenzo Milani”) è il titolo della Conferenza Internazionale che si svolgerà giovedì 9 e venerdì 10 novembre 2023 tra l’Università degli Studi di Salerno e Salerno città. Una due giorni dedicata alla figura del priore di Barbiana che ha rivoluzionato il mondo della scuola, dando vita ad un approccio educativo all’avanguardia e basato sulla volontà di non lasciare indietro nessuno.
La conferenza si distingue in tre momenti. Il primo riflette sulle tre macro aree delle attività di don Milani (Educazione, Pace e Pastorale), il secondo costituisce un momento partecipativo degli studenti delle scuole superiori di II grado della Provincia di Salerno che saranno i protagonisti diretti di un’ulteriore riflessione e, infine, il terzo momento costituito da una performance artistico-letteraria vuole rappresentare i diversi immaginari di don Lorenzo Milani.
In particolare, la prima giornata di studio, che si aprirà con l’intervento di don Luigi Ciotti, si svolgerà presso l’Aula “Nicola Cilento” del campus di Fisciano, a partire dalle ore 9.30. Mentre, la seconda giornata avrà luogo presso l’IISS Santa Caterina da Siena – Amendola, a Salerno, a partire dalle ore 9.00.
L’intervento che aprirà i lavori delle due giornate di studio dedicate all’opera del priore di Barbiana è stato affidato alle parole di don Luigi Ciotti, Presidente di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”
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