Con Paradeiro Comoglio va alla scoperta dei sound brasiliani

L'album è composto da nove brani che trasmettono un senso di serenità e di pura contaminazione, incantando l’ascoltatore sin dal primo secondo. Un insieme di sonorità attuali ma con chiari rimandi alla storia del sassofono in ambito jazzistico. Il tutto arricchito da colori, ritmi e suoni “contagiati” dall’anima brasiliana.

Tempo di lettura 3 minuti

Daniele Comoglio, nato a Gattinara (Vercelli) è un sassofonista italiano. Di lui possiamo dire che ha accompagnato dal vivo e anche suonato in studio per diversi artisti italiani di diverse estrazioni musicali ma in particolare nell’ambito jazz che rock. Oggi è anche insegnante presso il Conservatorio ‘Giuseppe Verdi’ di Milano. Inizia a studiare sassofono a 12 anni, conseguendo nel 1990 il diploma con il massimo dei voti, lode e menzione presso il Conservatorio ‘Gioacchino Rossini’ di Pesaro, ben guidato dal maestro Mondelci. All’attività di insegnante ha affiancato quella di session man in studio, con varie prestazioni dal vivo, collaborando con i più svariati artisti: Renato Zero, Jovanotti, Raf, Fabio Concato (artista che non disdegna il jazz), Dirotta su Cuba, Hamish Stuart. Quartiere Latino, Paolo Costa, Federico Stragà, Billy Preston, i Novecento, Demo Morselli, Daniele Silvestri, Antonello Aguzzi, Adriano Celentano, Luca Jurman, Giorgio Cocilovo, Carmelo Isgrò, Alberto Tafuri, Gino Paoli, Paola Turci … con l’’Orchestra Filarmonica’ del Teatro alla Scala di Milano, con l’Orchestra. Sinfonica della RAI” di Torino. Come solista si è esibito con l’‘Orchestra Internazionale’ al ‘Festival Mondiale del sassofono’ (Pesaro 1992). Oggi fa parte del Supergruppo ‘Biba Band’ Grande ammiratore di Charlie Parker e Cannonball Adderley, Daniele Comoglio … mostra, come accennato all’inizio, un naturale interesse per generi musicali spesso diversi fra loro (jazz, rock, classica…). Questo lo induce a sperimentare soluzioni espressive varie, che spaziano dall’orchestra sinfonica alle numerose collaborazioni con gruppi jazz e pop.

‘Paradeiro’ è il suo nuovo disco che firma insieme a una formazione di musicisti brasiliani e formata da Helio Alves (pianoforte), Gili Lopes e Nilson Matta (basso), Rafael Barata e Duduka Da Fonseca (batteria). L’album, nove brani che trasmettono un senso di serenità e di pura contaminazione, incantando l’ascoltatore sin dal primo secondo, è uscito il 24 aprile su cd e digitale. Con questo disco, il musicista originario di Gattinara e da anni residente a Milano, ha voluto coniugare l’amore per il jazz alla passione per il Paese sudamericano da cui è rimasto affascinato e musicalmente influenzato. «Dal ritorno dal Sudamerica, è nata spontaneamente l’esigenza di voler scrivere dei brani strutturati, con forme complesse, come a voler raccontare delle storie brevi o più articolate. Le melodie mi sono venute in modo naturale, perché, oltre ad avermi affascinato tanto, il Brasile mi ha cambiato la vita”

Paradeiro, che nella lingua portoghese significa destino/destinazione, racchiude 9 brani, di cui sei originali composti dallo stesso Comoglio, che ha trovato ispirazione dal suono della voce e della musica di Milton Nascimento, di Djavan, di Jobim e di Wayne Shorter. Per rendere al meglio i ritmi presenti nell’album (samba, baião, bossa nova, afoxé), Comoglio ha coinvolto grandi jazzisti brasiliani, riconosciuti in tutto il mondo come dei punti di riferimento del jazz brasiliano: il pianista Helio Alves, i bassisti Gili Lopes e Nilson Matta e i batteristi Rafael Barata e Duduka Da Fonseca che hanno formato i due quartetti protagonisti del progetto.

«C’è la musica bella, quella brutta e poi c’è la musica brasiliana». Questa frase attribuita a João Gilberto, uno dei capostipiti della bossa nova, fa capire il ruolo e l’importanza della musica suonata in Brasile. Molti artisti ritengono si diventi un musicista completo solo dopo aver vistato il Paese sudamericano, considerato una tappa fondamentale della loro evoluzione. Un’esperienza, però, che non si ferma all’idea convenzionale di una musica leggendaria, ma si manifesta nel confronto con un pensiero e la sua musicalità. I suoni e i ritmi assumono nuove forme, diventano talmente contagiosi che è impossibile liberarsene completamente.Lo ha sperimentato sulla propria pelle anche il compositore e sassofonista Daniele Comoglio che, dopo aver visitato il Brasile, ha deciso di incidere il suo terzo album. Completamente autoprodotto, il disco è stato registrato nel 2023 nel corso di due sessioni di registrazione: una a Prato, più improvvisata, quasi in forma di jam, l’altra più articolata a New York sempre nello stesso anno. «‘Paradeiro’ presenta delle sonorità attuali ma con chiari rimandi alla storia del sassofono in ambito jazzistico. Il tutto arricchito da colori, ritmi e suoni “contagiati” dall’anima brasiliana.»

Prima di Paradeiro, Comoglio ha pubblicato due album da solista: ‘Dreaming in colour’ nel 2005 e ‘Travelling’ nel 2020.

 

Tracklist

1 Molecada (Daniele Comoglio)

2 Depois Da Chuva (Daniele Comoglio)

3 Molho Con Pimenta (D. Comoglio – L. Meneghello)

4 Julye (Daniele Comoglio)

5 Retrato Em Branco E Preto (T. Jobim – C. Buarque)

6 Paradeiro (Daniele Comoglio)

7 Flores e Rimas (Daniele Comoglio)

8 Paraty (N. Matta)

9 Dona Maria (D. Da Fonseca)

 

Line up

Daniele Comoglio tenor and soprano saxophones

Helio Alves – piano

Gili Lopes – bass 1-4

Nilson Matta – bass 6-9

Rafael Barata – drums 1-4

Duduka Da Fonseca – drums 6-9

Collaborazioni Discografiche Jazz

Monday Orchestra di Luca Missiti: Never Alone, (tributo alla musica di Michael Breker – Feat. Randy Brecker, Bob Mintzer – (2018)

Rudi Manzoli: Double Side Octet (2018)

Marco Ricci: Café Pearls (2014)

Luca Meneghello: Relativity (2012)

Luca Jurman: Live in Blue Note Milano (2009)

Biba Band: Biba Band Live (2005)

Everest: Around the Time (1994)

Chopin Express: Nemmeno la Notte (1991)

Antonino Ianniello

Nasce con una spiccata passione per la musica. Si laurea in lettere moderne indirizzando la scrittura verso il giornalismo, percorre in maniera sempre più approfonditamente e competente le strade della critica musicale, pubblicando numerosi articoli su jazzisti contemporanei e prediligendo, spesso, giovani talenti emergenti. Ama seguire il jazz, blues e fusion e contaminazioni.

Previous Story

Romantique Duniya, le infinite possibilità della musica