‘Come Suona il Caos’ è l’evento musicale e culturale ideato da Maurizio Capone. In effetti si tratta molto di più di un concerto: siamo dinanzi a un’esperienza che unisce, educa e mobilita, dimostrando che un mondo sostenibile è possibile, a partire dai gesti quotidiani. L’evento giunge alla sua quarta edizione ed è inserito nel programma del ‘Campania Teatro Festival Italia 2025’ e si svolge in due giorni. L’anteprima del concerto e del segnale ecologico che lancia Maurizio Capone, si è tenuta presso una masseria di Afragola. C’è stata la piantumazione di due ulivi oltre all’apposizione di una targa [… A perenne memoria della Terra dei Fuochi] con la partecipazione di Stop Biocidio (rete di comitati nata nel 2013 e che si batte contro la devastazione ambientale in Campania), l’ISDE (‘International Society of Doctors for the Environment’ – associazione internazionale dei medici per l’ambiente.) Il 18 giugno, alle ore 21,00 nel suggestivo Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale a Napoli, per una serata che unisce arte, ecologia e impegno sociale, con un focus speciale sulla dimensione femminile del mondo, celebrata attraverso l’amore per la Madre Terra e le storie delle donne in prima linea per la giustizia ambientale e sociale. Qui Maurizio Capone: «Un evento che non solo suona … ma agisce! ‘Come Suona il Caos’ è più di un concerto: è un’esperienza che unisce, educa e mobilita, dimostrando che un mondo sostenibile è possibile, a partire dai gesti quotidiani.»
Strumenti ecosostenibili
L’edizione 2025 di ‘Come Suona il Caos’ segna anche un traguardo importante: i 25 anni di attività di Capone & BungtBangt, pionieri europei dell’eco-music con strumenti interamente costruiti da materiali riciclati. Nati nel 1999, hanno trasformato la musica in un veicolo di sostenibilità e denuncia, anticipando temi oggi più che mai urgenti.
Ancora Capone: «In un’epoca in cui le iniziative ambientali rischiano di essere superficiali, ‘Come Suona il Caos’ si distingue per coerenza e concretezza, coinvolgendo realtà associative, artisti e pubblico in un’esperienza trasformativa. L’evento, partito nel 2009 a Bagnoli con 5.000 partecipanti, oggi è un modello di rigore ecologico e partecipazione, abbiamo il sostegno di Greenpeace, Legambiente, Amnesty International e altre organizzazioni.»
Maurizio Capone, campione di economia circolare (Legambiente) e socio onorario di musica contro le mafie, guida un progetto che unisce arte e attivismo: «Vogliamo dimostrare che la cultura può essere motore di cambiamento, con azioni reali e un linguaggio universale: la musica». L’evento, come sempre, coinvolgerà attivamente il pubblico, trasformandolo da spettatore in protagonista, grazie ad attività immersive come azioni concrete con la partecipazione delle più autorevoli associazioni ecologiste: alla Masseria Ferraioli bene confiscato alla camorra in via Procida, Afragola), verranno piantumati due ulivi come memoria permanente della Terra dei Fuochi ed apposta una targa con una citazione del brano ‘Mariuò’ scritto nel 1994 dallo stesso Capone.
Il workshop
Presso Palazzo Reale, poi, il tradizionale Workshop di Capone sulla costruzione di strumenti musicali con materiali riciclati quest’anno si intitola ‘Tu Come lo Fai? Porta il tuo strumento riciclato!’, sarà l’occasione per far esibire dal palco i circa trenta bambini di quarta e 5ª classe della scuola primaria che hanno preso parte al laboratorio che Capone ha condotto nel teatro della parrocchia Santi Giovanni e Paolo in Piazza Ottocalli a Napoli. Prima del concerto finale ci sarà la Jam session collettiva con strumenti riciclati, aperta a chi tra il pubblico porterà il proprio strumento. I bambini, guidati da Capone, si esibiranno in una performance durante la quale racconteranno la loro esperienza di costruzione e pratica musicale. Tra i partecipanti al workshop, anche i bambini rifugiati dell’Ucraina a Napoli del ‘Progetto Infanzia Felice APS’. Nei giorni antecedenti il concerto verrà lanciata una ‘call to action’ via social per invitare il pubblico a portare uno strumento riciclato da mostrare e suonare durante il workshop. Grazie al contributo del Consorzio Ricrea , verranno creati strumenti in acciaio riciclato che saranno donati al pubblico, che potrà utilizzarli al concerto serale per dar vita ad una grande orchestra collettiva .
Al concerto con l’associazione ‘Napoli Pedala’ il pubblico è invitato a venire al concerto in bicicletta, per promuovere la mobilità sostenibile. Napoli Pedala organizzerà un raduno di ciclisti che arriverà a Palazzo Reale al quale potranno aggiungersi altri ciclisti.
Sarà allestita un’area con stand e gazebo dedicati ad associazioni ambientaliste e per i diritti civili (Greenpeace, Legambiente, Amnesty, Napoli Pedala, Sii Turista della Tua Città, ‘N Sea Yet WWF Napoli ETS, La Comune). Ci saranno artigiani e artisti che lavorano con materiali di recupero e il pubblico potrà fare percorsi sensoriali e laboratori educativi (per adulti e bambini) proposti dalle associazioni partecipanti.
Ore 21:00 il Concerto e la street art
Il momento clou della giornata: il concerto dal titolo Femmena, Vita e Libertà dedicato alle donne che lottano per i loro diritti e per difendere Madre Terra con tante donne, artista ed attiviste, ospiti sul palco. ‘Capone & BungtBangt’, figli di questo tempo, osservano un mondo che li riguarda e li chiama in causa. La musica diventa ‘ponte’, e come un’onda arriva alle coscienze di tutti, la musica amplifica le voci delle donne. Voci che parlano di battaglie quotidiane, di diritti negati e di quelle contraddizioni che galleggiano sotto ‘pelle’ nella nostra società. Voci che, troppo spesso, restano soffocate o invisibili. Durante l’intera durata del concerto ci sarà il live painting dell’artista Trisha Palma (giovane street artist napoletana che, attraverso la pittura, racconta storie, dà voce alle minoranze e parla di diritti. L’arte di Trisha, che da anni colora e arricchisce i muri della nostra città, nasce da quello che lei definisce un vero e proprio “bisogno di dipingere” ed è l’espressione più autentica delle sue radici e dei suoi ideali. La sua passione per la pittura è nata in un momento ben preciso: aveva 6 anni e sua mamma le regalò un cavalletto, una tela e delle tempere. «Da quel momento – dice – non ho più smesso di dipingere». Dopo il liceo artistico e la laurea in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti, è poi arrivata la street art, cui oggi Trisha si dedica a tempo pieno)