Onorato Neapolitan Jazz Quartet, un viaggio tra la sponda afroamericana e le improvvisazioni

Al Trianon Viviani di Napoli il prossimo 10 gennaio sarà di scena l’imperdibile concerto del famosissimo musicista partenopeo che proporrà il suo nuovo progetto musicale con un repertorio ricco di energia e passione

Tempo di lettura 2 minuti

Al Trianon Viviani di Napoli il prossimo 10 gennaio sarà di scena l’imperdibile concerto dell’‘Antonio Onorato Neapolitan Jazz Quartet.’ Sul palco del teatro, diretto da Marisa Laurito, il famosissimo musicista partenopeo porterà il suo nuovo progetto musicale con un repertorio ricco di energia e passione. La band, rinnovata nella formazione, vedrà Antonio Onorato (alternarsi con le sue chitarre), lo splendido Gianni D’Argenzio (al sassofono), Angelo Farias (al basso elettrico) e l’inseparabile brother Mario De Paola (padrone della batteria). Questi splendidi musicisti, con un nuovo progetto del Neapolitan Jazz Quartet, condurranno il pubblico attraverso un viaggio musicale tra la sponda afroamericana e le improvvisazioni jazz. Di Antonio Onorato ormai si è detto e si è scritto di tutto. Il musicista di una chiara identità ‘Native American-Napoletana’ è tra i musicisti-compositori più fecondi e innovativi che la storia del jazz ricordi riuscendo a entrare, di diritto, nella storia della chitarra italiana. Nei suoi innumerevoli album si contano quasi 50 dischi, ha saputo fondere nei linguaggi jazz-rock, gli stilemi armonico-melodici della tradizione napoletana diluendoli con la musica afro-americana, medio-orientale e sudamericana, elaborando uno suo stile che oltra ad essere riconoscibilissimo è sempre in continua evoluzione. Onorato, poi, risulta essere l’unico musicista al mondo ad utilizzare la ‘Yamaha G 10’ detta anche ‘breath guitar’, una sorta di chitarra a fiato che ha fatto svoltare il musicista grazie a questo strumento rivoluzionario e futuristico. Tutti sanno di Antonio Onorato e chi non sa finge palesemente, sapendo di mentire. Antonio ha suonato ovunque: in prestigiosi festival e teatri in tutto il mondo, tra cui il ‘Blue Note’ di New York, in quello di Milano … collaborando con una delle ultime formazioni degli Area, con Pino Daniele del quale era il chitarrista preferito, Franco Cerri, Toninho Horta, Gerald Cannon e non per ultimo con il grande Enrico Rava. Il prossimo 10 gennaio Antonio inaugurerà i concerti del 2025 e qui occorre si partecipi in massa. Il vesuviano, con il magma che gli entra nel corpo fornendogli quell’energia particolare è, ormai, punto di fermo dichiarato della chitarra jazz ricca di scale napoletane.

Il Teatro Trianon Viviani è un anfiteatro storico situato nel cuore di Napoli. La struttura ha una ricca storia culturale, principalmente nota per la sua associazione con la musica napoletana, il teatro e gli spettacoli tradizionali. Il Trianon è situato nel quartiere Rione Sanità di Napoli, area nota per le sue profonde radici culturali e storiche. È stato fondato nel 1911 come Teatro Trianon, ed è rapidamente diventato un luogo importante per spettacoli di musica napoletana e teatro popolare. Negli anni ottanta è stato ribattezzato Teatro Trianon Viviani in onore di Edoardo Viviani, importante drammaturgo e attore napoletano. L’edificio presenta uno stile classico, con interni riccamente decorati. È relativamente piccolo rispetto ad altri teatri, offrendo – di contro – un’atmosfera intima per il pubblico. Il Trianon Viviani, nel corso degli anni, ha ospitato un’ampia varietà di spettacoli, tra cui musica tradizionale napoletana, opere e opere teatrali. Il suo ruolo nella conservazione del patrimonio culturale di Napoli è significativo, in particolare la sua attenzione alla ‘Canzone Napoletana’ ed atutto quello che si riferisce alla città partenopea. Negli ultimi anni, il Teatro stato sottoposto a lavori di ristrutturazione e ammodernamento per ripristinare il suo antico splendore, garantendo al contempo che di rimanere un ‘vivace centro’ per spettacoli culturali, continuando ad ospitare produzioni teatrali, concerti jazz, blues e festival d’ogni tipologia. Il luogo presenta opere radicate nella tradizione napoletana  ma è anche un luogo importante per artisti locali ed eventi culturali. È importante sottolineare il suo decisivo contributo alla ‘conservazione’ ed alla ‘celebrazione’ sia del teatro che della musica, rendendolo -di conseguenza- punto di riferimento culturale e ‘chiave’ della città. Parliamo di un Teatro che svolge un ruolo determinante teso a mantenere vive, per le generazioni future, tutte le arti performanti partenopee, rimanendo un’amata istituzione culturale sia per i residenti di Napoli che per tutta la Campania.

 

Antonino Ianniello

Nasce con una spiccata passione per la musica. Si laurea in lettere moderne indirizzando la scrittura verso il giornalismo, percorre in maniera sempre più approfonditamente e competente le strade della critica musicale, pubblicando numerosi articoli su jazzisti contemporanei e prediligendo, spesso, giovani talenti emergenti. Ama seguire il jazz, blues e fusion e contaminazioni.

Previous Story

Chiulli esplora le infinite possibilità espressive del jazz

Next Story

Antonio Onorato, il mago che asfalta tutti i rivali