Mauro Bottini, l’arte del nobile jazz

Il sassofonista di Alatri disegna melodie apprezzabilissime: «La musica è la libertà di poter suonare con emozioni e passione»

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Lo scorso mese di dicembre all’ambito ‘Alexanderplatz Jazz Club di Roma’ si è registrato l’appuntamento con l’eccellente sassofonista di Alatri (parliamo di Mauro Bottini). Questa la line up del nuovo progetto musicale: Marco Massimi al basso elettrico, Lorenzo Massimi alla chitarra elettrica, Lorenzo Cellupica al piano e Mauro Bottini al sax. Special Guest: Lucrezio De Seta alla batteria. Il concerto ha attraversato, tra l’ascolto degli intervenuti, un vero e proprio viaggio nella storia del jazz, partendo da Charlie Parker per poi passare attraverso Sonny Rollins, John Coltrane, Miles Davis ed Herbie Hancock sino ai giorni nostri.

Il nuovo ‘Mauro Bottini Project’ si è rivelato è uno straordinario collage sonoro, dove ogni musicista ha preso parte alla creazione di musiche originali in una forma unica ed integrativa. Al centro c’è il sassofonista di Alatri, il musicista-narratore appassionato che ha disegnato melodie apprezzabilissime con il suo sax. Mauro (che nei sogni nascosti nel cassetto nasconde quello di poter diventare attore) è stato affiancato dal pianista Lorenzo Cellupica, con armonie ricche e complesse, dal bassista Marco Massimi, grande nell’improvvisazione e musicista con un groove di livello ed avvincente, dal chitarrista Lorenzo Massimi, uno dei giovani più interessanti nel panorama jazz nazionale e dal batterista Lucrezio De Seta, che non ha disdegnato di far emergere il suo prezioso drumming fatto di classe, gusto e raffinatezza. In pratica, quello di Mauro Bottini si è rivelato un concerto di grandissimo livello e che Eugenio Rubei, Direttore Artistico dell’Alexanderplatz di Roma, ha voluto fortemente all’interno di una programmazione che si rivela di spessore internazionale. Occorre ricordare fermamente che ‘Alexanderplatz di Roma’, è uno dei club più esclusivi del pianeta ed è un club dove si esibiscono sempre i migliori musicisti jazz italiani ed internazionali.

Mauro Bottini ha studiato tanto e si è plasmato e perfezionato in sassofono e jazz seguendo le masterclass dei vari Bettazzi, Giuliani, Iacoucci, Harrys, Grossman, Franceschini, Stern, Mintzer, Oddi, Giammarco, Cisi, Bergonzi e Collins. Dal 1988 dirige la Charlie Parker Big Band e Junior Band. Dal 1988 è docente di saxofono, clarinetto e Big Band in ‘Accademia di Musica Charlie Parker’.

Mauro, sei parte fondante dell’Accademia di Musica ‘Charlie Parker’. Puoi dirci come nasce?

L’Accademia di Musica Charlie Parker nasce nel 1988 e cioè nell’anno in cui mi diplomo al conservatorio e deciso di fondare una scuola di musica nel mio paese. Da subito ha avuto successo sia per l’empatia che riesco a creare con i miei allievi e sia per le molteplici iniziative che sono in grado di introdurre. Formazione di Duetti, Trii, Quartetti, Quintetti, big band. Una big band “Charlie Parker Big band” formata da allievi della scuola e da alcuni Maestri (L. Martini, E. De Santis, D. Martini, ecc..) che è riuscita da vari concerti nelle piazze a suonare in alcune convention, in alcuni festival in città importanti fino ad arrivare alla Rai, dove collaboravo come ospite fisso nei programmi TV.

Dal 2003 sei ideatore e Direttore Artistico di Alatri Jazz, International Festival and Masterclass of Jazz (festival all’insegna dell’inclusività, è diventato ormai una delle più importanti e attraenti manifestazioni jazz italiane, in cui musicisti, artisti, scrittori, poeti e giornalisti si incontrano rendendo prezioso e ricco il festival; le ‘masterclass’ poi, rappresentano il vero e proprio fiore all’occhiello dell’evento, poiché negli anni hanno formato moltissimi musicisti di talento e sono state tenute da stimati ‘jazz-teachers’ italiani ed internazionali.) Come viene fuori la tua idea dell’Alatri Jazz e quale è la tua proposta musicale?

Da ragazzo dopo il conservatorio andai a studiare ad Umbria jazz e rimasi folgorato per le sensazioni che scaturirono in me. Decisi di creare una cosa del genere ad Alatri (FR) nel mio paese. Dopo qualche tempo e cioè nel 2003 creai la prima edizione di Alatrijazz. Da allora ad oggi hanno suonato e collaborato con me artisti di ogni calibro italiani ed internazionali.

Sei un polistrumentista che spazia dal jazz alla musica classica. Hai tenuto lezioni, seminari, clinics, masterclass oltre a essere docente di Clarinetto ed Educazione Musicale… Insomma, possiamo dire che siamo dinanzi ad un musicista e compositore del nobile jazz. Qual è  la tua idea di jazz e che cosa rappresenta questo genere che oramai non è più di nicchia?

Il mio percorso inizia da molto lontano. Mi sono diplomato in clarinetto e in seguito laureato in saxofono in musica moderna e per lo spettacolo presso il conservatorio musicale ‘Licinio Refice’ di Frosinone. Sono un musicista versatile, riesco a passare dal classico al moderno con semplicità. Ho diversi progetti musicali in campo e adoro suonare con persone appassionate e sensibili. Mi piace poter imparare da tutti. La mia idea di jazz è la libertà. La libertà di poter suonare con emozione e passione. Ogni giorno improvvisare in maniera diversa cercando continuamente nuovi stimoli attraverso la nostra vita. Dedicarsi con passione ed umiltà nella speranza di poter imparare sempre qualcosa di nuovo. Per fortuna il jazz non è una musica di nicchia. Io ho sempre portato avanti questa tesi. Ho ideato e dirigo Alatrijazz, international festival and masterclass of jazz da ormai 23 anni. Un festival che si basa sulle stesse masterclass, ponendo al centro i giovani musicisti che vogliono imparare questo genere musicale a confronto di famosi docenti jazz.

Hai realizzato, in ristampa, il lavoro ‘By Night’ … Raccontaci un po’ il disco.

‘By night’ è il mio ultimo cd … un album che ha avuto un ottimo successo tra il pubblico. È doveroso segnalare chi ha lavorato in quest’ultimo disco: Marco Massimi (composer e basso elettrico, Antonio Zappulla (piano) e Cristiano Coraggio (batteria). Prima di ‘By Night’ c’è stato ‘My Life’ per la ‘Dry Castle Records’, ‘Self Portrait’ sempre per la stessa etichetta, ‘Friends’ per la ‘Pomodoro Edizioni’, ‘Blues, Jazz and Funk per la ‘Barcoda Records’. Questo prossimo gennaio saremo in sala di incisione per una nuova produzione-progetto cd che mi vedrà impegnato insieme a Lucrezio De Seta (batteria), Marco Massimi (basso elettrico), Lorenzo Massimi (chitarra elettrica) e Lorenzo Cellupica (piano e tastiere.)

In che modo scegli i musicisti che ti accompagnano nei diversi progetti?

Ho sempre scelto i musicisti per la loro bravura e il talento. Ad un certo punto della mia carriera musicale li ho cominciati a scegliere anche sotto il profilo umano. Sensibilità, generosità, sincerità e bravura musicale.

Sei parte fondante dell’Accademia di Musica ‘Charlie Parker’. Puoi dirci come nasce?

L’Accademia di Musica Charlie Parker nasce nel 1988 e cioè nell’anno in cui mi diplomo al conservatorio e deciso di fondare una scuola di musica nel mio paese. Da subito ha avuto successo sia per l’empatia che riesco a creare con i miei allievi e sia per le molteplici iniziative che sono in grado di introdurre. Formazione di Duetti, Trii, Quartetti, Quintetti, big band. Una big band “Charlie Parker Big band” formata da allievi della scuola e da alcuni Maestri (L. Martini, E. De Santis, D. Martini, ecc..) che è riuscita da vari concerti nelle piazze a suonare in alcune convention, in alcuni festival in città importanti fino ad arrivare alla Rai, dove collaboravo come ospite fisso nei programmi TV.

 

Antonino Ianniello

Nasce con una spiccata passione per la musica. Si laurea in lettere moderne indirizzando la scrittura verso il giornalismo, percorre in maniera sempre più approfonditamente e competente le strade della critica musicale, pubblicando numerosi articoli su jazzisti contemporanei e prediligendo, spesso, giovani talenti emergenti. Ama seguire il jazz, blues e fusion e contaminazioni.

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