Per ottanta anni abbiamo pensato che alcuni princìpi, certezze e “…fatti sociali considerati costanti nelle loro caratteristiche” fossero capisaldi indiscussi, e invece viviamo una confusione sociologica da quando negli ultimi mesi sono stati scardinati assiomi condivisi da decenni, come: la democrazia occidentale, la Scienza, il rispetto delle alleanze internazionali, l’idea di progresso economico e tecnologico e il rifiuto della guerra nella vecchia Europa.
Ed ecco il nuovo ciclo: prima per i vari “fraintendimenti“ (Trump così vuole siano etichettati) tra Russia e Nato hanno generato una crisi economica oltre che sociale che ha investito il vecchio continente ma facendo fare affari a Cina e USA… poi quelle due figure polarizzanti, note e fuori dagli schemi ci hanno servito la nuova “Era di fluidità totale”, il cui impatto si è propagato soprattutto per gli interessi della politica per in nuovi business… ma non solo, per esempio dal punto di vista globale constatiamo:
La fine della verità oggettiva nei media e nella politica: la verità era considerata un concetto condivisibile, verificabile attraverso fatti e dati. Certo, non siamo ingenui, esistevano già distorsioni e manipolazioni, ma la realtà oggettiva era ancora un punto di riferimento comune. Con Trump, tutto è cambiato. Ha introdotto il concetto di “Vere fake news” non come denuncia di manipolazioni reali, ma come arma per delegittimare qualsiasi informazione scomoda, anche se lapalissiana come l’acqua che bagna ed il fuoco brucia. Ha costruito un universo parallelo di fatti alternativi, rendendo ogni verità negoziabile e trasformando la politica in una battaglia di percezioni piuttosto che di realtà. Musk, dal canto suo, ha applicato lo stesso principio al mondo tecnologico e mediatico, trasformando Twitter (oggi X) in un’arena dove il confine tra verità e menzogna è diventato sempre più labile.
Il declino dell’autorità scientifica: il rispetto per la Scienza e il consenso accademico era una delle poche certezze nel mondo moderno. Se un dato era supportato da studi e verificato da esperti, era considerato affidabile; Trump ha minato questa convinzione, diffondendo disinformazione su temi cruciali come il cambiamento climatico e la pandemia di COVID-19 (ricordate che contraddisse Fauci, suo consulente ed autorità mondiale, sul Covid-19?). Musk, pur essendo un imprenditore tecnologico, ha cavalcato un anti-intellettualismo crescente, ridicolizzando esperti e scienziati quando le loro analisi non coincidevano con i suoi interessi o con la sua narrazione personale.
La fragilità della democrazia occidentale: l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 ha segnato uno dei momenti più bassi della democrazia americana. La stabilità delle istituzioni occidentali, che sembrava scontata, si è rivelata fragile di fronte alla polarizzazione estrema e alla manipolazione dell’opinione pubblica. Trump ha dimostrato che un leader può tentare di sovvertire il sistema democratico senza subirne gravi conseguenze. Musk, dal canto suo, ha promosso un’idea di libertà di espressione senza limiti, permettendo la diffusione di disinformazione e odio sulle piattaforme digitali, rendendo più difficile il dibattito democratico basato su fatti condivisi.
Guardando al lungo periodo, la democrazia rischia di sgretolarsi sotto il peso della disinformazione e della crescente sfiducia nelle istituzioni. Se le verità condivise vengono costantemente messe in discussione senza basi reali, diventa sempre più difficile per una società prendere decisioni informate. L’erosione della fiducia nel sistema elettorale e la normalizzazione dell’estremismo potrebbero portare a una futura generazione di leader ancora più autoritari, capaci di manipolare le masse senza alcun freno istituzionale.
Il ritorno del negazionismo climatico, e non solo: fino a pochi anni fa, il consenso scientifico sul cambiamento climatico sembrava irreversibile. Gli Accordi di Parigi del 2015 segnavano un impegno globale verso la transizione ecologica. Trump ha distrutto questa certezza, ritirando gli Stati Uniti dagli accordi e promuovendo il carbone e i combustibili fossili. Musk, pur essendo il fondatore di Tesla -e quindi su basi di pieno ambientalismo- ha contribuito a seminare dubbi sulle soluzioni green, enfatizzando narrazioni che ridimensionano la gravità della crisi climatica o promuovendo esclusivamente il nucleare (altro business all’orizzonte) come unica via d’uscita.
Quello che non si capisce è che questa Destra trumpiana religiosa, che prima di ogni riunione prega Dio e che quindi dovrebbe credere che l’Altissimo ha affidato all’uomo la tutela della natura… fa poi dell’ambientalismo un argomento “Liberal”, cioè di sinistra… L’effetto collaterale di questa deriva è la crisi della credibilità della scienza e degli scienziati, ma ciò per Trump è la regola visto come trattò Fauci nel suo primo mandato a proposito del Covid-19.
Ed eccoci agli albori, di un mondo più cinico
La crisi delle alleanze internazionali: Gli Stati Uniti sono sempre stati il perno delle alleanze occidentali. La NATO, il G7, l’UE e le istituzioni multilaterali hanno garantito decenni di stabilità. Trump ha minato questi equilibri, minacciando di abbandonare la NATO e trattando gli alleati europei con ostilità. In nome del business ha avvicinato gli Stati Uniti a regimi autoritari e ha promosso un nazionalismo che ha reso più difficile la cooperazione globale. Musk, con la sua influenza economica e tecnologica, ha ridefinito le alleanze economiche e militari, dimostrando che le grandi aziende possono avere un impatto geopolitico paragonabile a quello degli stati. Con Starlink, ad esempio, ha deciso in modo autonomo di fornire o meno comunicazioni all’Ucraina durante la guerra, un potere che tradizionalmente spettava solo ai governi.
La guerra come nuova normalità: la pace, che per decenni era considerata l’obiettivo primario della politica globale, sembra ora più lontana che mai. L’invasione russa dell’Ucraina ha dimostrato che la guerra su larga scala in Europa non è un ricordo del passato. Il conflitto in Medio Oriente si è riacceso con una violenza senza precedenti. Trump ha promosso un approccio aggressivo, ridicolizzando la diplomazia e mostrando ammirazione per i leader autoritari. Musk ha dimostrato che la guerra può essere privatizzata, con aziende come SpaceX e Starlink che influenzano direttamente le dinamiche dei conflitti. La pace è più necessaria che mai, ma allo stesso tempo sembra più difficile da raggiungere, in un mondo in cui la forza e il caos sono diventati strumenti politici legittimi.
Trump e Musk hanno dimostrato che le certezze che davamo per scontate -dalla verità oggettiva alla democrazia, dalla stabilità economica alla pace- possono essere ribaltate in poco tempo. Il risultato è un mondo polarizzato e dove il potere è parcellizzato e condiviso tra leader politici e aziende private con influenza globale.
E allora le domande che incombono sono:
Riusciremo a ricostruire un ordine più stabile o il caos è ormai la nuova normalità?
Con questi esempi, il presidenzialismo di cui di tanto in tanto si vagheggia in Italia è davvero una buona idea?
Dobbiamo aspettarci di peggio? La domanda è lecita, perché dopo il successo politico tributato da Trump a Putin, la Cina farà un pensierino su Taiwan.