A distanza di 150 anni dalla sua nascita, viene naturale leggere Bel Ami in chiave attuale. L’autore, che scrive con uno stile sobrio da osservatore, ci lascia lunghe pagine che descrivono l’ipocrisia, la miseria morale, il trasformismo delle classi sociali in ascesa
Il carteggio dello scrittore con Milena Jesenskà Pollak, iniziato nell’aprile del 1920, riguarda il periodo 1920-‘22. Le lettere sono centotrenta, per un totale di circa 300 pagine. In più ci sono numerosissime cartoline e telegrammi. I loro incontri tanto vagheggiati furono invece
Le storie raccontate, come quelle di ‘cappa e spada’, sono ambientate nei vari contesti storici francesi, di cui era esperto cronista ma la cui narrazione non rispettava scrupolosamente: «Cos’è la storia, se non un chiodo al quale appendo i miei romanzi?».
L'infanzia gli pesò come un macigno sulla vita, l'amore traboccante per la madre, i grandi successi letterari e cinematografici e il periodo grigio della maturità
