Debutta con gli scritti poetici del giornalista e scrittore Paolo Romano una nuova rubrica di poesia del nostro magazine RQ, che ospiterà soprattutto componimenti inediti, come in questo caso, anche se proposti da autori che in precedenza hanno pubblicato testi di poesia. Sarà un nuovo osservatorio dal quale inquadreremo fermenti lirici aperti all’impegno civile e in grado di rappresentare schegge di vissuti utili per colmare gli abissi esistenziali tra la voce e il nulla. Una poesia, quella di questo spazio (“Orizzonti di-versi”) che va oltre gli abituali tracciati lirici per imboccare una “terza via” capace di lambire l’altalenante intelligenza del mondo senza mai chiudere alla speranza. (*)
Giornalista, docente e scrittore. Esordisce a vent’anni con il libro di poesie “Menti perdute” (Ripostes 1991). La sua silloge di poesia “Spettacoli viaggianti” è stata tradotta e pubblicata in inglese sul numero 45 della rivista “Gradiva – International Journal of Italian Poetry”, diretta dal prof. Luigi Fontanella della State University di New York. Ha pubblicato, tra gli altri: “Mille quadri non dipinti” (Press Up, 2015), con la prefazione di Erri De Luca; “La storia di Salerno. Dalla preistoria ai giorni nostri” (Typimedia, 2019); “Storia del Coronavirus a Salerno e in Campania” (Typimedia, 2020); “Il castello di carta. Guida letteraria di Salerno e della sua provincia” (Marlin, 2021); “Io, la Campania. Autobiografia di una regione meravigliosa” (Marlin, 2022). Documentarista televisivo di lungo corso, già collaboratore del Televideo Rai, ha realizzato documentari in India, Tunisia, Germania, Israele, Egitto e Giordania. Ha scritto per i quotidiani: “Il Mezzogiorno”, “Il Corriere di Salerno”, “Il Mattino”, “La Città”, “Il Quotidiano del Sud”. Collabora con “Il Tempo” di Roma e “L’Altravoce. Il Quotidiano Nazionale”. Conduce sul network Radio RCS75 la trasmissione dedicata ai libri “A pieno volume. Libri e scrittori alla radio”.
Casa viva
Nell’atrio è il cuore della casa
lì dove si ricevono lontane presenze
Nei corridoi bisognerebbe correre
come nelle lande dell’infanzia
Nei ballatoi si dovrebbe ballare
senza inviti, nella sorpresa del giorno
Nella vanella lasciar andare ogni vanità
rimando i sogni che restano
Sui comodini staranno comodi i libri
in duplice torre verticale
Sulle verande apparirà
più vera la vita
quasi una rivelazione privata
Nella tromba delle scale bisognerebbe suonare
imitare fischiando colonne sonore
sui pianerottoli, andare piano, come un infartuato
nei passi lenti d’un imperatore antico
nei disimpegni leggere fumetti
sarà supremo principio intellettuale
nella dispensa si dispenseranno ricordi
degli anni che vivremo
Sul divano atteggiarsi a divi e dive
filmica d’una venezia interiore
lì dove ogni quartino è promessa di vino
nell’appartamento sarà bello appartarsi
per certezza di solitudini duali.
Torneranno i postini
Non recheranno più
i postini
bollette di acqualucegas
riprenderanno a consegnare
passioni di carta, congratulazioni
telegrammi a tutte le ore
torneranno le cassette della posta
rosse al sole
si imbucheranno cartoline
per la città
e per tutte le altre destinazioni
inviti e partecipazioni
saluti da Firenze
baci nascosti sotto i francobolli
ingenue confidenze
qui tutto bene, veduta meravigliosa
omaggi alla sposa
a Roma sono andato
a te ho pensato
e questo ricordo ti ho portato
lunedì prenderò il primo treno delle sei
chissà dove sei
mentre ti sto scrivendo
la penso con affetto
ricorderò sempre
il primo giorno in cui l’ho incontrata
ella mi colpì perdutamente
c’era la pioggia
come oggi sulla strada ferrata
la pensione non è male
the è caffè di marche reclamate
dalla finestra si vedono le tortorelle
pensami
in un raggiro di stelle.
Diario di tutti gli anni
Ricordi il bambino che sarai
saprai il vecchio di ieri
quando l’infanzia inventava
incauti giorni da vivere
le lune cadevano nel bicchiere
e il mare s’annodava nei capelli
hai sottopelle il diario di tutte le estati
conservi conchiglie di mari distanti
sei stato uno e sei stato tanti.
Riserva di buio
Riserva di buio
per illuminare stelle adamantine
gioco virtuale
per occhi amanti
smarrirsi
Teseo delle galassie
nessun navigatore
può cancellare l’ardore millesimato
come uno spumante
stappato nel cosmo
non contare
ma incontrare
gli astri
fare conoscenza delle origini.
Avanguardie
Il primo lembo di cielo
che tocca terra
il primo strato di terra
che sfiora il cielo
Avanguardia del mare
la prima onda che tocca
la spiaggia e si ritrae
il primo piede che saggia la riva
la prima frangia
di nuvole basse
a sfioro di case
il primo albero
che scuote il vento
quando arriva
il primo bacio
che tocca le labbra
e fa mattina.

