Sabina Di Paolantonio è una cantante jazz nata a Teramo. Si è avvicinata al canto jazz una decina di anni fa, dopo aver studiato chitarra classica sin da piccola e aver poi conseguito il diploma al Conservatorio Gaetano di Teramo.
Ecco alcuni punti chiave della sua biografia:
Origini e formazione:
Sabina è nata a Teramo e si è avvicinata al canto jazz dopo aver studiato chitarra classica.
Formazione musicale:
Ha studiato presso il Conservatorio Gaetano Braga di Teramo, diplomandosi in canto jazz.
Carriera:
Si è inserita da tempo nel contesto jazz del suo territorio, esprimendo la propria musica con un linguaggio romantico.
Album di debutto:
Ha pubblicato il suo primo album, ‘Canción Bolero’, che ha riscosso apprezzamento.
Stile:
La sua musica è caratterizzata da un linguaggio romantico e una visione personale del jazz. La vocalist abruzzese esplora il repertorio della canzone romantica di tradizione caraibica, fondendolo con le sonorità tipiche del jazz. Insieme a lei quattro musicisti di talento: Emanuele Di Teodoro (basso), Arturo Valiante (pianoforte), Fabrizio Mandolini (sassofoni) e Niki Barulli (batteria e percussioni). Uscito ‘Canción Bolero’ a maggio, su tutte le piattaforme digitali; album d’esordio di Sabina Di Paolantonio, pubblicato per l’etichetta ‘PlayCab’ e registrato negli studi ‘Faremusika’ di Teramo. L’album è disponibile anche in formato fisico. Il lavoro discografico nasce dal desiderio di esplorare il repertorio classico della canzone romantica caraibica e fonderlo con le sonorità ei colori del jazz, in un incantevole viaggio nell’essenza del bolero. I nove brani che lo compongono sono stati arrangiati con l’obiettivo di rivestirli di tonalità jazz, pur mantenendo la dolcezza e il forte romanticismo di appartenenza. Senza mai scivolare nella teatralità, i classici brillano grazie a una freschezza interpretativa che ne esalta l’essenza e svelano storie che accendono immagini vivide ed emozioni profonde nell’animo di chi li ascolta. Il progetto è frutto di una stretta e profonda collaborazione con uno dei migliori bassisti emergenti sulla scena nazionale, Emanuele Di Teodoro, che è anche uno dei più giovani docenti di musica jazz nei conservatori italiani. Oltre ad aver arrangiato tutti i brani, Di Teodoro è anche co-produttore dell’album, insieme a Morgan Fascioli. Alla realizzazione dell’album hanno contribuito tre musicisti jazz di indiscusso talento: Arturo Valiante (pianoforte), Fabrizio Mandolini (sassofoni) e Niki Barulli (batteria e percussioni). Nata a Teramo, Sabina Di Paolantonio si è avvicinata al canto jazz una decina di anni fa, diplomandosi al Conservatorio ‘Gaetano Braga’, nella sua città. Questo dopo aver studiato, sin da ragazzina, chitarra classica. Appassionata di musica in tutte le sue forme, ha seguito masterclass e seminari di approfondimento con musicisti famosi del panorama jazzistico italiano. Tra questi la grande Maria Pia De Vito, Tiziana Ghiglioni, Barbara Casini, Ada Montellanico, Ramberto Ciammarughi, Daniele Mencarelli, Max Ionata, Maurizio Giammarco e Bebo Ferra. Si inserisce immediatamente nel contesto jazz del suo territorio facendo, del proprio linguaggio musicale, un veicolo di sentimenti ed emozioni in chiave romantica.
Sabina parla del suo progetto
«L’incontro con il bolero – dice la musicista – è avvenuto in modo inaspettato, ma determinante. Ho avvertito immediatamente un richiamo profondo, come se quell’universo musicale fosse parte di me. Con il trascorrere del tempo è nata in me la voglia di trasformare questo viaggio di scoperta in un’opera discografica. Ho voluto scavare nelle origini di questi brani e restituendo ‘vita’ a tutte le storie che li hanno ispirati. È stata una meravigliosa avventura, un’esperienza di crescita sia dal punto di vista musicale che umano. Mi auguro di trovare conferma di tutte queste sensazioni in chi ascolterà questo lavoro».
Il disco
Emanuele Di Teodoro dice la sua: «L’arrangiamento è stato calibrato sulle qualità vocali di Sabina, che si rivela un’interprete di notevole sensibilità». Il brano che apre l’album è stato il primo singolo pubblicato lo scorso febbraio: si tratta di ‘Cuando vuelva a tu lado’. Scritto da Marí a Grever (vero nome María Joaquina de la Portilla Torres) musicista messicana e compositrice di concerti, operette ed oltre 800 brani. Nata nel 1934 e affermatosi come standard jazz con il titolo ‘What a distance a day goes’. La seconda traccia (nonché secondo singolo pubblicato) è ‘Esta tarde villover’, opera del compositore Casabella Armando Manzanero, uno tra i più importanti creatori di bolero moderno. Seguono il celeberrimo ‘Tú me acostumbraste’, del cubano Frank Domínguez. Per Sabina Di Paolantonio questo brano «… racchiude un universo di sentimenti …», ‘Veinte años’, di Maria Teresa Vera è riarrangiato e proposto in chiave ironica e provocatoria. Il quinto brano, ‘La Mentira’, è un bolero di Alvaro Carrillo che fu riarrangiato e interpretato da Frank Sinatra e Duke Ellington & His Big Band con il titolo di ‘Yellow days’. Il brano precede il celeberrimo bolero ‘Bésame mucho’, scritto in età giovanile da Consuelo Velàsquez e qui riproposto in un arrangiamento fresco ed esuberante, con un cambio ritmico di tempo in 5/4. Chiudono l’album ‘Voy aapagarla luz’, un’altra storica composizione di Manzanero, che ha segnato un punto di svolta proiettando il bolero verso nuove sonorità e nuovi ritmi, e poi ‘Historia de un amor’ del panamense Carlos Eleta Almarán.