L’uovo, scrigno di una metafora che rivela e accoglie

Dal pessimismo di un proverbio alle potenzialità di uno dei primi organismi unicellulari apparsi sulla Terra. Ma quindi è meglio un uovo oggi o una gallina domani? Nessun componente dello stesso sistema ha potere unilaterale - come ci ricorda il quadro di Escher - giacché la regola vuole che causa ed effetto si influenzino reciprocamente.    

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“Meglio un uovo oggi che la gallina domani” è tra i proverbi noti più neri di pessimismo, giacché manifesta una grande sfiducia nel futuro.

Ma in tema di origini esistenziali, l’uovo è tra i primi organismi unicellulari comparsi sulla Terra, e ancor prima delle galline i rettili ovipari – discendenti diretti degli anfibi – hanno occupato il pianeta circa 340 milioni di anni fa. L’oviparità segna una tappa fondamentale nell’evoluzione dei vertebrati. L’uovo è uno degli alimenti più arcaici e versatili esistenti in natura. Sin dalla notte dei tempi, considerato archetipo di fertilità e rinascita, in molte cosmogonie rappresenta l’elemento organico da cui prende origine l’universo. Ne cito alcune: nella mitologia induista compare nel Bhagavad Gita (testo filosofico e spirituale indiano) come nucleo universale delle acque primordiali che dà alla luce Brahma, il creatore del mondo; in quella egizia dall’uovo cosmico origina Re, dio del Sole, mentre la Grecia antica onora Phanes, divinità della procreazione.

L’uovo abbraccia tutte le religioni. Nel sufismo del filosofo armeno Gurdijeff è simbolo dell’essere umano potenziale, che nasce una seconda volta attraverso il lavoro spirituale intimista. Concetto che anticipa il processo di individuazione della psicologia junghiana, in cui il sé autentico va disseppellito nei meandri della coscienza: “rompere un uovo” è la metafora del superamento degli stadi primitivi della psiche che fa emergere una nuova consapevolezza.

L’uovo è centrale nel cristianesimo, simbolo della Resurrezione di Cristo nell’evento pasquale, esprime la vittoria della vita sulla morte. Durante la quaresima (il ramadan dei cattolici), la tradizione religiosa invita al digiuno e all’astinenza, e le uova vanno conservare e poi donare nel giorno della Pasqua. L’uovo, non solo tradizioni e credenze, è anche arte e design.

Le uova di Peter Carl Fabergè (gioielliere ufficiale della famiglia imperiale russa), nate come dono dello zar Alessandro III alla moglie in occasione del ventesimo anniversario delle nozze che coincideva con la Pasqua, sono tra gli oggetti più apprezzati nel mondo. Simbolo duplice di lusso e declino per il destino tragico della dinastia Romanov, l’ultima produzione risale al 1917. E dopo la caduta degli zar, finirono in collezioni private, mentre quelle non trafugate si ammirano ancora oggi nei musei. Le uova in generale e quelle di Fabergè in particolare, da sempre, sono fonte di ispirazione creativa in vari settori.

Nel cinema si ricorda la trama del film di James Bond, incentrata sull’uovo della stella imperiale messo all’asta in “Octopussy”; nei fumetti hanno ispirato Matt Groening, creatore delle teste ad uovo dei Simpson, e persino nei videogiochi troneggia il progetto Uova/Pokémon. Quella dell’uovo è una morfologia funzionale, lo scrigno di una metafora che rivela e accoglie. Icona del design, ha ispirato Arne Jacobsen nella realizzazione di Egg Chair, la poltrona a guscio più apprezzata nel XX secolo.

Molti artisti, stregati dalle uova, hanno realizzato sculture e creazioni figurative, tra questi Lucio Fontana autore de “La fine di Dio”, una serie di 38 opere su tele ovoidali bucherellate monocromatiche, definite da egli stesso “La fine della figurazione e il principio del nulla.”

Viene spontaneo chiedersi: “Tutto questo per una frittata?” Ma l’uovo è altro ancora! Figura tra gli alimenti dal moderato valore calorico (circa 70 kcal per uovo) e dall’alto valore nutrizionale che include vitamine, colina, presente in particolare nel tuorlo (contribuisce a migliorare le funzioni del fegato e del sistema nervoso), minerali, grassi saturi, lecitina, albumina e tutte le proteine nobili ricche in aminoacidi essenziali.

E ritornando al quesito iniziale, sull’opportunità dell’uovo oggi o della gallina domani, basta analizzare il dipinto di Escher “gallina con uovo”, in cui il processo di creazione segue un gioco di causalità circolare: nessun componente dello stesso sistema ha potere unilaterale, giacché la regola vuole che causa ed effetto si influenzino reciprocamente.

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