Le Migration Tales di Ludovica Burtone

Violinista stilisticamente crossover, compositrice e arrangiatrice ardimentosa, poliedrica e creativa, sensibile e spregiudicata, l'artista originaria di Udine è una musicista totale. E il suo ultimo album lo conferma

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Lo avevamo già detto due anni fa. Sì proprio quando, parlando di una musicista di origini udinesi, affermammo che ci saremmo trovati dinanzi a un’altra grande protagonista del jazz contemporaneo. Stiamo parlando della imponente Ludovica Burtone. Una violinista, compositrice e arrangiatrice dal talento assordante. L’artista ha con sé quali segni caratterizzanti sia la sorprendente ‘stylistic versatility’ che una spiccata sensibilità artistica. La musicista italiana, vanto del jazz nostrano, si è trasferita negli States dove trascorre gran parte del tempo. Violinista stilisticamente crossover, compositrice e arrangiatrice ardimentosa, poliedrica e creativa, sensibile e spregiudicata, Ludovica Burtone è una musicista totale. Di Udine, ma di stanza a New York da quasi dieci anni, l’artista friulana spazia con grande disinvoltura dalla musica colta alla Musica Popolare Brasiliana, fino a giungere al jazz in tutte le sue svariate declinazioni stilistiche.

«Sono certa che in Italia ci siano molte realtà interessanti – dice a proposito della sua scelta di vivere negli Stati Uniti –  Inizialmente avevo cercato di muovermi in Italia, e in Europa, ma infine Il mio percorso mi ha portata prima a Boston poi a New York. Grazie a una borsa di studio che mi ha dato la possibilità di trasferirmi. Questo è uno dei motivi che mi hanno indotto ad andare oltre oceano.

Sul fronte-retro della copertina del suo ultimo album, ‘Migration Tales’, si legge che lo stesso è prodotto da Ludovica Burtone per l’etichetta ‘Endectomorph’, registrato al ‘Big Orange Sheep’ di Brooklyn (NY), sound engineer Michael Perez-Cisneros e Kevin Thomas, missato e masterizzato da Dave Darlington, mentre la fotografia è di Silvia Di Natale. Nella nuova opera discografica di Ludovica Burtone [disponibile su tutte le piattaforme digitali e negli stores anche in copia fisica], la virtuosa violinista, leader del progetto, viene coadiuvata da cinque validissimi musicisti: Milena Casad (flugelhorn,strumento musicale intonato in Si♭ e facente parte della famiglia degli ottoni e della sottofamiglia dei flicorni); Julieta Eugenio (sassofono tenore); Marta Sánchez (pianoforte); Tyrone Allen II (contrabbasso) e Jongkuk Kim (batteria).

L’artista

Trasferitasi a New York, bagaglio di formazione classica e particolarmente grazie ad un biennio in violino. Ludovica, a Boston, si diploma in ‘Composizione Jazz’ (Berklee College of Music). In seguito, grazie alla sua esperienza acquisita proprio negli States, inanella prestigiose collaborazioni con musicisti, gruppi e varie formazioni di levatura mondiale: collabora con il mitico Ron Carter, Jon Batiste, Susana Baca, Camila Meza, Arijit Singh, Dream Theater, O Kwarteto Collective, Michael Leonhart Jazz Orchestra, Tredici Bacci, Vanisha Gould & The Storyteller, Gary Bartz, Kenny Garrett,Chitãozinho & Xororó, Miguel Atwood Ferguson ecc. L’autrice di Migration Tales, in questo CD anche in veste di cantante, racconta la gestazione e descrive il mood della sua nuova creatura: «Questa raccolta di storie musicali nasce dalle esperienze di donne immigrate a New York. È un album dedicato a chi si sente sospeso tra due mondi, a chi cerca un luogo dove sentirsi a casa e a chi trova la forza nel proprio percorso. Un omaggio al coraggio e alla resilienza di tutti gli immigrati. Ogni brano racconta un aspetto diverso di questo viaggio, esplorando l’identità, la perdita e il senso di appartenenza. Il 2023, per me, è stato un anno di profonda trasformazione, ricco di sfide, dolori e opportunità. Questo progetto è nato in quei mesi intensi ed emozionanti».

Il disco è stato presentato alla Casa del Jazz (Roma), in quartetto, con una sezione ritmica italiana formata da tre giovani e talentuosi musicisti: Vittorio Solimene (pianoforte), Riccardo Gola (contrabbasso) e Valerio Vantaggio (batteria). Un’ottima occasione per poter vedere dal vivo la presentazione di ‘Migration Tales’, un disco meritevole della massima attenzione.

Dopo il suo album di debutto, Sparks, un’opera profondamente personale che racconta il suo viaggio dall’Italia agli Stati Uniti, scritta per quartetto d’archi e trio con pianoforte, Ludovica Burtone presenta ora il suo secondo album: ‘Migration Tales’. Composto per sestetto con flicorno e sax tenore, questo progetto è stato realizzato con il supporto della Café Royal Cultural Foundation e di New Music USA.

Antonino Ianniello

Nasce con una spiccata passione per la musica. Si laurea in lettere moderne indirizzando la scrittura verso il giornalismo, percorre in maniera sempre più approfonditamente e competente le strade della critica musicale, pubblicando numerosi articoli su jazzisti contemporanei e prediligendo, spesso, giovani talenti emergenti. Ama seguire il jazz, blues e fusion e contaminazioni.

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