L'autore ha saputo coniugare l’intelligenza logica con l’ironia, costruendo racconti brevi ma densissimi. Le sue storie non si leggono solo con gli occhi: si leggono con il pensiero, con il dubbio, con la consapevolezza che la realtà non è mai lineare, e
Un romanzo che è dieci romanzi, un gioco di specchi dove il protagonista è il Lettore, trascinato dentro trame interrotte e promesse di storie sempre nuove. Un episodio che ci invita a rileggere noi stessi attraverso i frammenti di storie, e ci
Un vuoto che pesa, un tempo che non scorre, lo sguardo che si perde nelle pieghe della realtà senza riuscire ad afferrarla: un viaggio attraverso le pagine di Moravia in un sentimento radicale, corrosivo, che svuota le cose di senso.
Il libro di Anna Maria Ortese ha segnato un prima e un dopo nella letteratura italiana del secondo Novecento. Un viaggio tra macerie reali e interiori in una città ferita