Il contrabbassista jazz Francesco Pierotti è un ternano puro. Si diploma a Terni in contrabbasso all’Istituto Superiore di Studi Musicali ‘Giulio Briccialdi’ e consegue di seguito la laurea in contrabbasso, poi il biennio jazz presso il Conservatorio ‘Santa Cecilia’ a Roma nel 2018. Il contrabbassista jazz umbro, oltre che essere compositore di talento, eccellente conoscitore della tradizione jazzistica è sempre stato di larghe vedute, orientando lo sguardo verso la modernità e l’innovazione. Pierotti è uno fra i jazzisti italiani più interessanti della sua generazione. Grazie alle sue qualità artistiche, nell’arco della sua carriera ha stretto collaborazioni particolarmente importanti al fianco di numerosi jazzisti di enorme livello sia in ambito nazionale che internazionale. Tra questi Seamus Blake, Enrico Rava, Fabrizio Bosso, Rosario Giuliani, Roberto Gatto, Stefano Cocco Cantini, Lorenzo Tucci, Roberto Tarenzi, Amedeo Ariano. Risulta essere, poi, molto attivo sia da concertista (in Italia ed all’estero) oltre ad essere un ottimo didatta. Francesco Pierotti ha diverse pubblicazioni, che spaziano dalla saggistica musicale, ai libri di carattere più generale e alla produzione discografica: ‘Sogno un mondo senza guerre’ (Mucchi editore). Ha pubblicato due metodi ‘Finger it different. Another point of view about double bass’ per la (F.M.G.) ed infine, nel 2025 ‘La tecnica del pizzicato nel contrabbasso’ per la (Volontè & Co.). Volume particolarmente apprezzato da alcuni fra i più autorevoli contrabbassisti classici, jazz e bassisti jazz del panorama nazionale e mondiale, tra i quali Marco Panascia, Dario Deidda, Rufus Reid, Yuri Goloubev, Catalin Rotaru, Rinat Ibragimov.
Francesco Pierotti è un contrabbassista jazz e compositore italiano noto per la sua preparazione sia classica che jazzistica. Ha suonato in diversi progetti, tra cui il duo con Giovanni Benvenuti, che rivisita i classici del jazz, e come membro del ‘Fabio D’Isanto Quartet’.
I suoi generi
Jazz (in particolare classical e fusion), il blues e il rhythm & blues.
Sull’album Strange Slightly Romantic Memories, il contrabbassista Francesco Pierotti ha condiviso dichiarazioni che ne svelano l’ispirazione e il processo creativo. Pierotti descrive l’album «… come un viaggio musicale raccontato da otto brani, storie piene di suoni ed emozioni, storie che ho sentito il bisogno di raccontare. L’intenzione era quella di trasformare ricordi e suggestioni in ‘architetture sonore’. Questo si ricollega alle mie passioni per la pittura e l’architettura, che hanno guidato la mia scrittura compositiva». Ha costruito i brani e i loro arrangiamenti cercando un’unità formale e un’armonia d’insieme. Le melodie, in particolare, sono concepite come ‘luoghi attraversati da luci e ombre’. Pierotti ha ammesso che la pittura e l’architettura sono per lui «… vere e proprie fonti d’ispirazione», oltre alla musica. «Queste discipline hanno giocato un ruolo cruciale nel definire le forme e gli spazi sonori che caratterizzano i brani dell’album.» sulla collaborazione con gli altri musicisti ha affermato: «Ho voluto creare un suono coeso e moderno grazie al contributo del suo quintetto, composto da Cosimo Boni alla tromba, Giovanni Benvenuti al sax tenore, Francesco Zampini alla chitarra e Bernardo Guerra alla batteria.» Ed ha descritto i suoi compagni d’avventura «come “preziosi artisti” che hanno contribuito alla nascita dell’album».
Pubblicato da ‘Wow Records’, il disco di Francesco Pierotti si delinea come struttura tematica in cui ogni tassello contribuisce alla definizione di un mosaico sonoro. Il contrabbassista ternano compone seguendo una grammatica scollegata dal tecnicismo scolastico: il suo modulo jazzistico modella ed indaga, sulla scorta di una scrittura che evita ogni corrente artistica, qualunque automatismo.
Le otto composizioni originali sono sviscerate secondo una logica strutturale
Il contrabbasso agisce come centro gravitazionale, non per dominare, ma per definire. Attorno a lui, quattro interpreti di solida formazione – Cosimo Boni tromba, Giovanni Benvenuti sax tenore, Francesco Zampini chitarra e Bernardo Guerra batteria – i quali intervengono con precisione, contribuendo alla realizzazione di un profilo acustico che si distingue per articolazione ritmica, progressione armonica e coloriture melodiche. Ciascun componimento si spiega su durate estese (tra i sei e gli otto minuti), permettendo un’esecutività che non punta alla facile immediatezza, ma all’escavazione emozionale.
Il brano ‘Characters’ fa ascoltare il sax tenore che si muove per frasi che si incurvano e si flettono. La chitarra introduce trame motiviche che si inclinano, che si torcono, che si moltiplicano, come se ogni nota fosse il frammento di una geometria sonora. La tromba affiora con tratti intermittenti, lasciando scie che attraversano la tessitura timbrica come riflessi che non si dissolvono. Il contrabbasso emana una tensione che si propaga per contatto mentre la batteria risponde con accenti che si diffondono, modellando la percussione come materia elastica. ‘Puddeles’ si distende come dissolvenza attiva, come il prolungarsi di una coda ed un respiro che non cerca chiusura. La chitarra introduce il tema in maniera quasi distaccata, favorendo l’ingresso del tenore che ne riflette le intenzioni senza spezzare il flusso melodico, intercettato brillantemente in seconda battuta dalla tromba che procede in alternanza con una specularità sorprendente. Il contrabbasso agisce in maniera assai fluida mentre la batteria ne adatta gli argini.
Strange Slightly Romantic Memories di Francesco Pierotti è comunque da acquistare e da saper ascoltare.

