Le “Scam city”, città cinesi totalmente dedite alle truffe

Impiegati ammaestrati a creare raggiri internazionali digitali. Le truffe sono un problema economico ma anche sociale. Analizzarne gli impatti significa comprendere come queste esperienze modellano la fiducia individuale, i rapporti umani e il modo in cui le comunità interagiscono nel mondo sempre più digitalizzato.

Tempo di lettura 4 minuti

Ebbene sì, a fine 2024 anche io sono stato contattato personalmente da Torsten Müller-Ötvös, per informarmi di essere il vincitore di uno degli ultimi SUV di lusso, la ROLLS-ROYCE CULLINAN MANSORY del 2023 e per non farmi mancare nulla, anche di un assegno di 5.000.000 di sterline.

Torsten vuole solo “il mio nome completo, il mio indirizzo completo, il mio numero di telefono, la mia patente di guida”, tra i tanti tentativi di truffa, questa era la più grossolana… posso anche capire la Rolls-Roice, ma mi sento offeso per i 5 mln di sterline! Avranno avuto notizia che oltre a credulone, sono anche scemo?

Con alcuni amici ci divertiamo a sgamare queste truffe on line, e devo dire che rappresentano il fenomeno più inquietante e al contempo affascinante dell’era digitale. Queste attività illecite non solo sfruttano la vulnerabilità degli individui, ma dimostrano una creatività che spesso rasenta il genio e la commedia dell’arte. Alla base delle truffe più efficaci vi è una comprensione profonda della psicologia umana e delle dinamiche sociali, unitamente all’utilizzo degli strumenti di marketing più sofisticati. Tuttavia, ciò che risulta ancor più sconcertante è che in alcune regioni del mondo, come in alcune aree della Cina, l’industria della truffa è stata elevata a sistema economico, con intere comunità che si reggono su queste attività.

La genialità (e l’Intelligenza Artificiale) dietro le truffe online. Le truffe su internet si fondano su un principio semplice: sfruttare il desiderio delle persone di ottenere qualcosa con il minimo sforzo o di evitare una perdita. Una delle tecniche più comuni è il cosiddetto phishing, in cui i truffatori inviano email o messaggi che imitano quelli di istituzioni legittime, come banche o aziende, per indurre le vittime a fornire dati personali o bancari. Tuttavia, le tecniche si sono evolute. Oggi esistono truffe che utilizzano l’intelligenza artificiale per creare video falsi (deepfake) con personaggi noti o simulare conversazioni vocali, rendendo quasi impossibile distinguere la realtà dalla finzione.
Dietro queste operazioni vi è un processo creativo e strategico. Ad esempio, la cosiddetta “scam romantica” sfrutta il bisogno di connessione emotiva. I truffatori costruiscono profili dettagliati sui social network, instaurano relazioni online con le vittime e, dopo mesi di interazioni, chiedono aiuto finanziario per un’emergenza improvvisa. La pazienza e l’attenzione al dettaglio richieste in queste operazioni dimostrano una capacità organizzativa e psicologica sorprendente.

Il marketing al servizio delle truffe. Le truffe online più redditizie non si affidano solo alla casualità, ma utilizzano strategie di marketing raffinate. I truffatori studiano attentamente i loro target: segmentano il pubblico, analizzano i dati personali disponibili sui social media e progettano messaggi personalizzati. Inoltre, utilizzano tecniche come la prova sociale (testimonianze false di altri utenti) e la scarsità (offerte limitate nel tempo) per creare un senso di urgenza e spingere le vittime all’azione.

Un esempio classico è rappresentato dalle truffe legate agli investimenti in criptovalute, che in Italia ha fatto stragi tra il 2020 e il 2024. Qui, i truffatori promettono guadagni elevatissimi, spesso mostrando screenshot manipolati di presunti profitti. Attraverso campagne mirate su piattaforme come Facebook e Instagram, riescono a raggiungere migliaia di potenziali vittime. La credibilità è ulteriormente rafforzata da siti web ben progettati, loghi che imitano quelli di istituzioni reali e articoli sponsorizzati che sembrano provenire da fonti affidabili.

Le “Scam City” (città truffa) Cinesi. In alcune regioni della Cina, dicevamo, il fenomeno delle truffe è stato trasformato in un vero e proprio settore economico. Alcune città, soprannominate Scam City, hanno interi settori dedicati a queste attività. Qui, migliaia di persone lavorano in call center e uffici che sembrano normali aziende, ma che in realtà operano sono stabilimenti del crimine. Gli impiegati vengono addestrati a perpetrare truffe internazionali, più spesso rivolte a Paesi occidentali. Questi centri si concentrano su diverse tipologie di truffe, dal phishing alle frodi sugli investimenti, alle truffe sentimentali e vendono -ripeto vendono- format (come le trasmissioni televisive) di truffe da applicare modificate ad ogni Paese.

Il modello più comune prevede che i truffatori si fingano rappresentanti di compagnie assicurative o bancarie, chiamando le vittime e convincendole a fornire dati sensibili. I profitti generati sono enormi, tanto che le amministrazioni locali cinesi -pecunia non olet- consapevoli della natura illecita di queste attività, spesso chiudono un occhio. Per alcune regioni, infatti, le truffe rappresentano una fonte primaria di reddito, con ricadute economiche che coinvolgono intere comunità.

Il lato sociale delle truffe online: l’impatto sulle persone e sulle comunità

Le truffe online non sono solo un problema economico, ma un fenomeno sociale con ripercussioni profonde che si estendono ben oltre il danno finanziario diretto. Ogni frode digitale, indipendentemente dalla scala o dalla sofisticazione, lascia cicatrici psicologiche e modifica dinamiche interpersonali e sociali. Analizzarne gli impatti significa comprendere come queste esperienze modellano la fiducia individuale, i rapporti umani e il modo in cui le comunità interagiscono nel mondo sempre più digitalizzato.

La distruzione della fiducia è uno dei danni più evidenti che le truffe online infliggono, non solo nei confronti del sistema digitale, ma anche nelle relazioni umane. Chi è vittima di una frode spesso si sente tradito e colpevolizza se stesso per non aver “visto i segnali”. Questo senso di colpa si unisce a un disincanto generalizzato, che può portare le persone a ritirarsi emotivamente e socialmente.
Ciò accade soprattutto nelle truffe sentimentali a carico di donne di mezza età, dove la vittima costruisce un legame affettivo con un truffatore che si finge innamorato, il trauma emotivo può essere devastante. Il tradimento mina la capacità di fidarsi degli altri, rendendo difficile stabilire relazioni autentiche in futuro. Nel lungo termine, questo isolamento può trasformarsi in alienazione sociale, aggravando problemi come ansia e depressione.

… e la domanda che noi –intelligenti, furbi ed immuni dall’essere truffati– ci facciamo è sempre la stessa: come si fa a cadere in situazioni che sono chiaramente delle prese in giro?… specie in quelle romantiche con le quali donne sole danno fior di soldi a farabutti mai conosciuti e mai visti?

Ma questa domanda va a braccio col senno del poi. Bisogna esserci e viverle quelle situazioni: inutile farsi maestri di vita e di comportamenti, ci si casca, punto e basta.

Carlo De Sio

Laureato in Scienze Politiche ed Economiche, con Master in Psicologia sociale e P.R, ha lavorato nella Comunicazione d’impresa e nelle Relazioni Pubbliche per oltre 40 anni. Ha fatto parte dei direttivi di Organismi nazionali quali ACPI-Milano, FERPI-Milano e Confindustria. E’ iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1999.
Fa parte di un gruppo di specialisti per la revisione di testi generati dall’I.A. e partecipa nel Deep Web a un gruppo di approfondimento che ha come focus notizie e valutazioni sulle crisi politiche in atto.

Previous Story

La moria delle vacche (da mungere): come fare la storia con autogoal sociali