Laura D’Angelo, nascondersi in una poesia, che strana poesia, forse è la mia

Dottore di ricerca in Studi umanistici e filologa classica, la poetessa si dedica alla scrittura scientifica su riviste accademiche di poesia e di letteratura, tra cui "Gradiva-International Journal of Italian Poetry". Tre i libri di versi già dati alle stampe

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La poetessa e filologa classica Laura D'Angelo

Laura D’Angelo è studiosa di letteratura, critico letterario, narratrice e poetessa. Ha pubblicato “Cuore puro” (Interno Libri, 2024), “Poesia dell’assenza” (Il Convivio, 2023), “Sua maestà di un amore” (Scatole Parlanti, 2021). Dottore di ricerca in Studi umanistici e filologa classica, si dedica alla scrittura scientifica su riviste accademiche di poesia e di letteratura, tra cui “Gradiva-International Journal of Italian Poetry”, ed. Olschki, Firenze; “Letteratura e dialetti”, “Studi
medievali e moderni”. Scrive inoltre sulle riviste online Insula europea, Laboratori poesia, Versolibero, Verbumpress, Radici Digitali.eu., Sinestesieonline. Suoi scritti sono stati pubblicati su la Repubblica (La bottega della Poesia- Bari), su litblog e siti di poesia e letteratura online. Suoi studi sono citati in documentari come e in atti di convegni e volumi collettanei. Attualmente si sta dedicando alla narrativa e allo studio della letteratura e della poesia contemporanee.

 

Ho imparato a piangere,
ho imparato venti, mari,
stelle e parole nuove,
ho imparato a stringere,
a lasciare

andare, a tenere
per me, per non perdere
quello che ogni giorno
perdo un po’.

Ho imparato che mi tieni,
e ho imparato te,
e il sorriso, il tuo,
che non mi abbandona
se non ci sei,

ma mi lascia qui
come un disordine,
sul cuore.

Non fosse che ad amarti,
io possa impararti
ancora un po’,

e ogni giorno faccio
che ti amo,
e ogni giorno è
un po’ di più.

*

Per essere leggero
voglio rimpicciolire
voglio imparare
a riempire

Per essere leggero
voglio ingrandire
voglio colorare
oltre i bordi
essere libero
di scoprire

Per essere leggero
voglio sedermi vicino
ascoltare in silenzio
tornare bambino

Per essere leggero
voglio che l’amore
sia una promessa
gentile

per essere leggero
voglio che l’amore
sia.

(i due brani precedenti sono inediti)

 

E quando

E quando chiudi gli occhi per un bacio.
E quando chiudi gli occhi prima di volare,
prima dell’acqua del mare, prima di ogni desiderio, prima
della sorpresa e della scoperta.

E quando chiudi gli occhi
per il sole dritto in faccia, per il vento e la tristezza,
per l’amore

che si ama ad occhi chiusi e socchiusi,
per sorvolare, per evitare, per andare
oltre, per non farti del male.

E quando chiudi gli occhi
prima di dormire, prima di iniziare, per l’amore che si ama
a occhi chiusi e socchiusi,
prima di sbirciare,
prima di sognare.

Nascondersi

Nascondersi, sì ma da cosa? Dai posti affollati. Nascondersi dagli
sguardi degli altri, magari vivere di sguardi rubati, essere dietro la
scena, dietro la pagina bianca, dietro tutto quello che non è
apparenza, che accoglie e riscalda.

Nascondersi da tutto ciò che è brutale, da tutto ciò che è banale, da
tutto ciò che è superficiale. Nascondersi dai vampiri di energia
positiva, da chi ti porta via la poesia, dalle parole vuote e rumorose
che fanno male, dalle parole che vorresti solo poter cancellare, o
mettere via, come un seme nel cotone, per sbocciare.

Nascondersi dalle delusioni, dai pianti senza motivo, dai motivi che
sanno i pianti e le cicatrici, dai pianti che diventano incanti, se li sai
riconoscere e con pazienza accettare, se mi sai consolare.

Nascondersi in una nuova canzone, che la vita è una sola e non ha
spiegazione, non si può abdicare né riavvolgere fino all’inizio, al
massimo si può ricordare con stupore o dolore, e se ogni inizio
si può reinventare daccapo, quello che lasci nel conto degli anni
è un qualcosa che nessuno ti potrà ridare.

Nascondersi all’angolo delle aspettative, delle sconfitte, delle
stanchezze irrisolte, delle giravolte girate al cielo in un giorno
lontano, una notte. Nascondersi nelle pieghe delle carezze, delle
braccia perfette, nelle malinconie delle tristezze, delle nuove scoperte.

Nascondersi nell’amore che dura e ti salva, fa male e fa credere,
sperare, inventare, scoprire, continuare, lasciare andare, capire,
vivere, amare.

Nascondersi in una poesia, che strana poesia, forse è la mia.

 

Sguardi (ancora amare, amore)

Sguardi. Sguardi rubati, sottratti all’incedere degli altri e di questo
tempo, traslato in una realtà di carta che annulla il confine dei sogni, il
margine delle braccia che stringono l’amore che ti porto e sento.

È l’amore che ti scrivo e preparo,
come il dono di ogni giorno,
perché sia sempre ora, qui
e per sempre.
E ancora.

(da Cuore puro, Interno Libri Edizioni, 2024)

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